Assolombarda, stima Pil sale al 6,4% per la Lombardia nel 2021

Per le stime sul Pil regionale si tratta un’accelerazione significativa ma che permetterà di superare i livelli pre-Covid solo nel 2022.

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“Le stime sul Pil Lombardo per il 2021 segnano un + 6,4 per cento e il rialzo è spinto dalla forte ripresa in atto e dalle attese positive sulla produzione, nonostante crescano le criticità sul fronte delle catene di approvvigionamento. In Lombardia, il recupero in corso si accompagna anche alle nascite di nuove imprese che tornano superiori al periodo pre-Covid: tra aprile e giugno scorsi le iscrizioni di nuove imprese lombarde alle anagrafi camerali sono aumentate del + 4,7% rispetto alla media 2017-2019”. I dati sono stati resi noti dal Booklet Economia a cura del Centro Studi di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa (genioeimpresa.it), il web magazine dell’Associazione. “Per le stime sul Pil regionale si tratta un’accelerazione significativa ma che permetterà di superare i livelli pre-Covid solo nel 2022 (ancora del -3,4% il gap nel 2021). – spiega l’associazione imprenditoriale – I divari e i tempi di recupero sono simili, per questo anno, in Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e nel totale nazionale. Un allineamento che emerge anche dai bilanci del periodo pandemico vissuto nelle principali regioni produttive italiane, con la Lombardia che al pari di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e al totale nazionale, ha registrato una caduta di PIL intorno al -9%. Differenti i dati nel confronto europeo: la Cataluña con un -11,5% accusa una perdita annua più ampia e senza precedenti (-10,8% la caduta in Spagna), mentre in Bayern e Baden-Württemberg la flessione è contenuta al -5,5% (-4,6% nel totale Germania). Sono dunque positive le prospettive di domanda e produzione, ma crescono le criticità sulle catene di approvvigionamento. Dopo il lieve arretramento di agosto, pur essendo i livelli storicamente elevati, a settembre il clima di fiducia delle imprese manifatturiere risulta stabile nel totale italiano, mentre risale nel Nord Ovest e in Lombardia. Nel confronto europeo, la fiducia tocca un nuovo record in Germania e torna a crescere in Spagna, mentre è in deciso peggioramento in Francia. In particolare, nel Nord Ovest, in Italia e soprattutto in Germania, le scorte di prodotti finiti sono in consistente diminuzione da questa primavera, di molto sotto ai livelli considerati normali (in Germania il saldo è sceso a -16, a fronte di un minimo dal 1998 al pre-pandemia pari a -6). Le imprese italiane e tedesche stanno, quindi, ricorrendo anche alle giacenze nei magazzini per assorbire le tensioni sui prezzi e sulle disponibilità di materie prime e semilavorati. Seppur in un quadro in cui il rimbalzo perde parte dello slancio iniziale, le scorte di prodotti finiti in diminuzione e contemporaneamente la domanda ancora sostenuta si riflettono in un aumento ulteriore delle attese di produzione da qui a fine anno. Su queste prospettive positive di domanda e produzione pesano criticità crescenti sul fronte delle catene di approvvigionamento. Questo evidenzia che, nel secondo trimestre 2021, il 15% delle imprese manifatturiere del Nord Ovest riscontra ostacoli per insufficienza di input produttivi (era l’1% a fine 2020), il 19% delle imprese, tra agosto e settembre, segnala problemi all’export in termini di ‘prezzi e costi’ (era l’8% a fine 2020) e il 13% delle imprese dichiara difficoltà per ‘l‘allungamento dei tempi di consegna’ (era il 5% a fine 2020). Più composita è la condizione dei servizi di mercato. Il clima di fiducia nel Nord Ovest scende ancora a settembre ma rimane su livelli estremamente elevati e le prospettive di domanda delineano un aumento. In Italia, in Europa e in Spagna, l’indice della fiducia torna a crescere spinto dalla componente dei servizi turistici, mentre diminuisce in Germania e soprattutto in Francia. Per quanto riguarda le nuove imprese in Lombardia, tra aprile e giugno, le iscrizioni alle anagrafi camerali sono aumentate del + 4,7% rispetto alla media 2017-2019. La ripresa, dunque, ha creato le condizioni per nuove iniziative imprenditoriali. Un fenomeno che ha caratterizzato la nostra regione, rispetto ad altri territori nazionali come il Piemonte che segna un incremento più contenuto del +1,4%, mentre Emilia- Romagna e Veneto sono in negativo (rispettivamente -1,4% e -4,1%). Le cessazioni in Lombardia sono 7.788, inferiori di quasi un quinto rispetto alla media 2017-2019 e ancora lontane dal fisiologico ‘ricambio’ del sistema. Nel dettaglio le nuove attività che superano il livello pre-Covid riguardano i settori della Finanza (+56%), delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (+51%), dell’Immobiliare (+22%), dell’ICT (+21%) e delle Costruzioni (+21%). Restano ancora sotto i livelli 2017-2019, le attività che hanno maggiormente sofferto durante la pandemia: Alloggio e ristorazione (-29%), e anche nell’industria (in questo caso, però, la tendenza è in atto da diversi anni). Milano si conferma la città dove si preferisce avviare un’attività imprenditoriale: tra aprile e giugno 2021 le aperture sono state di 6.484 unità, +6,8% sopra i livelli pre-pandemia (assunti come media del triennio 2017-2019), mentre le iscrizioni negli altri territori lombardi crescono la metà (+3,2%), pur rilevando una crescita in controtendenza rispetto al -3,6% del totale Italia. La città da sola, dopo la paralisi della primavera 2020, conta oltre il 40% delle nuove imprese nate nella nostra regione. La situazione delle cessazioni resta invece lontana dalla normalità, perché ancora condizionata dalle misure contingenti: sono 3.293 le cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), circa il -7% di quanto osservato in media nel 2017-2019. In Brianza la nascita di nuove imprese rispecchia le buone performance economiche del territorio. Tra aprile e giugno 2021 si registrano 1.247 nuove aziende, +8,6% alla media del triennio 2017-2019 (pre-Covid). Le cessazioni, invece, sono ancora ridotte rispetto a quelle ‘normali’ registrate nel periodo antecedente la pandemia, risentendo plausibilmente anche dell’effetto delle misure di sostegno messe in atto dal Governo. Le imprese che hanno cancellato la propria posizione dai registri camerali nel secondo trimestre 2021 sono 640 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), ancora circa di un quinto inferiori rispetto al periodo 2017-2019. Per quanto riguarda Lodi ci sono segnali positivi di ripartenza: tra aprile e giugno 2021 hanno aperto 260 nuove imprese. Rispetto alla media del triennio 2017-2019, il numero di iscrizioni cresce quindi del +4%, sostanzialmente in linea con la dinamica lombarda (+4,7%), mentre a livello nazionale si registra ancora un divario del -3,6%. Sono di oltre un terzo inferiori rispetto al periodo pre-pandemia le cessazioni che sono 126, un dato che sconta anche l’effetto delle misure di sostegno messe in atto dal Governo. Infine a Pavia nel secondo trimestre 2021 le nuove imprese aumentano di 635 unità rispetto al dato dello stesso periodo del 2020, ma, diversamente dalla dinamica regionale, il numero risulta ancora inferiore del -8,1% rispetto al periodo 2017-2019, prima dello scoppio della pandemia. Un ritardo nel ritorno alla normalità anche per le cessazioni: sono 400 le imprese cancellate nel trimestre (al netto di quelle d’ufficio), in aumento rispetto al 2020, ma ancora oltre un quarto in meno rispetto al pre-Covid”, conclude il report di via Pantano.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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