I no green pass non fermano il Paese, oggi nuove manifestazioni

Porti, trasporto merci e mezzi pubblici; diverse manifestazioni ma nessun blocco. A Milano solitario presidio di una trentina di tranvieri Atm (foto). Preoccupazione per le manifestazioni di oggi, in strada migliaia di agenti.

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I no green pass non hanno bloccato il Paese, come si proponevano. Ieri, primo giorno di obbligatorietà del certificato vaccinale nei luoghi di lavoro, ci sono state manifestazioni, blocchi e presidi in diverse città ma l’obiettivo di bloccare la logistica nei porti, il trasporto merci e i mezzi pubblici non è stato nemmeno sfiorato. C’è stato però un balzo del 23% di assenze per malattia e un piccolo di richieste di tamponi e test antigenici con code alle farmacie (“non possiamo perdere lo stipendio”) come si vede in questa foto di corso Buenos Aires a Milano.

Solo rallentata l’attività del porto di Trieste, simbolo della rivolta no green pass, dove ai portuali in sciopero si sono uniti migliaia di manifestanti contrari al pass vaccinale. I portuali di Livorno, quasi scherenendo i colleghi del Nord-Est, erano tutti regolarmente al lavoro e hanno detto di essere tutti vaccinati. Tornando a Milano; c’era preoccupazione per i mezzi pubblici dopo che alcune centinaia tra autisti e macchinisti di Atm e Trenord avevano chiamato le rispettive aziende per comunicare di non essere in possesso del green pass. Lo scopo, anche qui, era di mettere in difficoltà il sistema trasporti lasciando magari scoperti dei cambi lungo le linee. Ma la circolazione è proseguita regolare per tutta la giornata. Nel pomeriggio è andato in scena un solitario presidio di tranvieri Atm davanti al deposito di San Donato: erano si e no una trentina.

Il solitario presidio di una trentina di tranvieri Atm no green pass

Manifestazione improvvisata poi, sempre in serata, di circa 4-500 persone in piazza Fontana. Impensierisce di più invece la manifestazione che, come ogni sabato, partirà oggi. Ieri gli organizzatori, in Questura, non hanno accettato un percorso prestabilito perché non hanno ottenuto il ritiro dei Daspo emessi per le precedenti dimostrazioni. Una richiesta che solo degli illusi possono rivolgere in una Questura. E così oggi Milano, come altre città, rischia di vivere un’altra giornata di cortei cortei e assalti a obiettivi sensibili. Il Viminale ha però rafforzato in modo consistente il presidio delle forze dell’ordine.

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