Prete ucciso, l’imputato: “Non lo conoscevo”

Ridha Mamoudi ha risposto per circa un'ora, con una serie di negazioni anche contro l'evidenza, alle domande del pm al processo per l'omicidio di don Roberto Malgesini avvenuto a Como il 15 settembre 2020.

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Ridha Mahmoudi, il tunisino di 53 anni a processo in Assise per l’omicidio di don Roberto Malgesini, avvenuto  a Como il 15 settembre 2020, ha risposto per circa un’ora alle domande del pubblico ministero, con una serie di negazioni anche contro l’evidenza . “Mai conosciuto don Malgesini”, “L’omicidio? Non ricordo” ha detto in aula rispondendo al Pm Massimo Astori. Tra le reticenze, Mahmoudi in aula ha sostanzialmente confermato quello che è stato il movente dell’omicidio, il “complotto” che secondo l’imputato sarebbe stato ordito per espellerlo dall’Italia, una congiura promossa da don Roberto, e dall’avvocato che lo ha assistito. In aula è stato sentito anche lo psichiatra Nicola Molteni che per conto della Procura ha redatto una consulenza psichiatrica: l’esperto ha concluso che l’imputato al momento del delitto era capace di intendere e di volere. La Corte d’Assise ha quindi sciolto la riserva posta durante la prima udienza e ha rigettato la richiesta di una perizia psichiatrica chiesta dalla difesa. L’udienza è stata rinviata al 28 ottobre per le conclusioni e, forse, anche la sentenza.

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