L’inverno dei nostri gilet gialli

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Piano piano sta emergendo la verità. Ed è una verità difficile da digerire, perché è più complessa. Bisogna sempre diffidare delle semplificazioni. Per esempio: tutti i no vax sono fascisti, tutti i no green pass sono di estrema destra. L’avevamo detto e l’avevamo scritto: i cortei dei no green pass sono variegati, variopinti. Non belli, non condivisibili – almeno da parte mia. Mi hanno criticato perché ho chiesto manganellate per chi usa la violenza. Attenzione! Non sulla gente inerme, ma per chi vuole spaccare tutto. Ma non c’è solo a destra chi vuole spaccare tutto. C’è anche a sinistra, nella sua frangia più estrema. C’è sempre chi vuole spaccare tutto: guardate le tifoseria ultras. Non sono tutti violenti, ma ve le ricordate le violenze di qualsiasi colore? E voglio vedere adesso a Trieste come faranno a dire che sono tutti fascisti i portuali, e magari anche i camalli di Genova. E’ sempre la stessa questione, ed è abbastanza banale. Quello che mi inquieta è il fatto che la stampa tutta, unita bellamente in un obiettivo di tipo governativo, decida di attribuire a una parte politica la responsabilità unica di un magma che sta ribollendo e che sarebbe stupido non cercare di comprendere come fenomeno, stante il fatto che sul green pass si deve tirare dritto. Non è disinformazione: è progetto preciso e unitario. Ricorda la questione dei gilet gialli in Francia. Da noi ci provarono i 5 Stelle ad apparentarsi, e ci parve una cosa incredibile, ripugnante. I gilet gialli vennero dipinti dalla stampa, in Francia e nel mondo, per un anno come qualcosa di abominevole. Ma ogni settimana sfilavano, ed è stato un periodo assai complicato per la Repubblica Francese. Ecco, un bel giorno un giornalista in diretta nazionale mostrò un pezzo di selciato, lungo 150 metri, da cui erano stati levati tutti i sanpietrini. E disse che erano stati usati dai manifestanti per lanciarli contro la polizia. Si scoprì dopo giorni che in effetti su quel pezzo di strada si stavano tenendo i lavori. Con i no green pass è la stessa cosa. Non condivido neanche un grammo la loro battaglia, quelli che hanno dato l’assalto alla Cgil andavano manganellati. Ma dentro quei cortei c’è di tutto: c’è un’umanità che della Meloni Salvini e Berlusconi se ne frega altamente. E che Letta manco lo conosce. C’è la rabbia della gente. E questa, non sta da una parte sola.

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