“Vado a parlare col giudice tutelare per attivare la Convenzione internazionale dell’Aja che riguarda gli aspetti civili delle sottrazioni internazionali di minori”. Lo ha detto l’avvocato Cristina Pagni, uno dei legali di Aya Biran, zia paterna e tutrice legale di Eitan, il bimbo di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e vittima di un presunto rapimento due giorni fa da parte del nonno materno che lo ha portato in Israele con un volo privato. La convenzione dell’Aja del 1980 prevede di assicurare il rientro del minore presso l’affidatario e il paese di residenza nei casi di sottrazione internazionale. La famiglia paterna di Eitan fa valere il provvedimento del Tribunale di Pavia che aveva confermato nei mesi scorsi la nomina di Aya come tutrice legale del bambino. Giudice che aveva anche disposto la riconsegna del passaporto israeliano del piccolo che era in possesso del nonno Shmuel Peleg. Lo stesso Tribunale aveva ordinato l’11 agosto il divieto di espatrio del bambino che sarebbe potuto avvenire solo con l’accompagnamento o l’autorizzazione della tutrice. La Procura indaga per sequestro di persona e presto iscriverà Peleg nel registro degli indagati. L’uomo, ex militare israeliano, continua a ripetere, come gli altri familiari materni tra cui la zia Gali Peleg che è in Israele, che non avrebbe commesso “un rapimento” ma che avrebbe agito per il bene del piccolo.