E’ apparsa, di fronte alla grande fontana, in piazza Castello, a Milano, l’opera d’arte “Le donne afgane ringraziano”, dell’artista Cristina Donati Meyer, dedicata alla fuga degli occidentali da Kabul che ha lasciato nelle mani dei talebani un intero Paese. “L’opera – si legge in un comunicato di Spazio M’Arte – una croce sulla quale è trafitta una donna con il burqa, che contrasta con l’estetica serena e rassicurante della grande fontana del Castello, rappresenta la sorte alla quale le truppe USA e della NATO stanno abbandonando le donne e le bambine afgane”. “La scomposta fuga degli occidentali da Kabul sta lasciando nel Paese asiatico alcune decine di migliaia di persone a rischio tortura, lapidazione e assassinio per mano dei tagliagole Taliban. Sono le ragazze che avevano avuto l’illusione, in questi 20 anni di occupazione militare, di poter lavorare, studiare o non nascondersi i un sacco nero di tessuto. Sono le persone che hanno collaborato e lavorato con gli occidentali e con le autorità fantoccio afgane. Sono le bambine, anche di 8 anni e le ragazze che non avevano alcuna intenzione di prendere in “sposo” con la forza un vecchio mullah talebano”. “Stati Uniti e Europa avrebbero potuto pianificare un ritiro graduale e ordinato, portando prima in salvo le persone esposte a sicura vendetta talebana. Invece si è scelto di scappare, lasciando agli estremisti armi ed equipaggiamenti, oltre ad un mare di vittime, soprattutto donne e bambine, da falciare liberamente”, afferma l’artista attivista milanese.