Il mio antifascismo è nei fatti, non nelle etichette: nessuno mi può accusare di essere fascista. Il concetto era semplice e chiaro, bastava ascoltare e riportare con onestà quanto ho detto. Mio nonno, uomo alto 1.98, siciliano, deceduto per infarto, si spogliò della divisa di granatiere e fece il partigiano a Bologna. Mi onoro della lunghissima amicizia con la comunità ebraica milanese. Questi sono i fatti. Altro, invece, sono le accuse create ad arte (sotto l’ombrellone in riva al mare) e alimentate dalla macchina social”. Così il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo, replica al sindaco Sala. “Da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più. La credibilità e la validità della nostra proposta amministrativa evidentemente creano disagio nei nostri competitori. Noi andiamo avanti con slancio e fiducia, con proposte concrete, nella campagna elettorale per la Milano post-Covid”.
Bernardo: “Antifascista nei fatti, polemica partita da una spiaggia”
Controreplica del candidato sindaco del centrodestra a Sala. "Mio pensiero non riportato correttamente".