Slitta in avanti di almeno una settimana rispetto allo scorso anno la vendemmia 2021 in Lombardia a causa del meteo pazzo, che con le gelate primaverili ha ritardato la fioritura delle piante. È quanto stima la Coldiretti regionale mentre prende il via la raccolta a livello nazionale, con i primi grappoli di uve bianche Chardonnay staccate nel Comune di Monreale in Sicilia. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – le gelate primaverili hanno di fatto rallentato lo sviluppo dei vigneti, su cui poi nei mesi estivi si sono abbattute a macchia di leopardo anche diverse grandinate talvolta violente, come quella che a fine giugno ha interessato l’Oltrepò Pavese con centinaia di ettari di filari falcidiati da chicchi di ghiaccio grandi come noci, accompagnati da forti raffiche di vento.
Nonostante le bizze del clima – continua la Coldiretti regionale – si segnala comunque una buona condizione sanitaria dei vigneti, preludio a una vendemmia di qualità che nei nostri territori è destinata per circa il 90% a produzioni certificate grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Per l’avvio preciso delle operazioni di raccolta sui nostri territori – afferma la Coldiretti Lombardia – determinante sarà l’evolversi delle condizioni meteo dei prossimi giorni. La produzione italiana quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si stima in calo del 5-10% a livello nazionale per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature, che influiscono sulla maturazione, sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se sarà necessario attendere il resto del mese di agosto e quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo. Nonostante il calo a livello nazionale l’Italia quest’anno – precisa la Coldiretti – è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito una contrazione dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe. La produzione tricolore – sottolinea la Coldiretti – può contare su 607 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – continua la Coldiretti – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.