E’ morta a 98 anni Lydia Buticchi Franceschi la madre di Roberto Franceschi

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Lydia Buticchi Franceschi foto Nicola Cordì

E’ morta oggi a Milano a 98 anni Lydia Buticchi Franceschi, madre di Roberto Franceschi e Presidente Onoraria della Fondazione a lui intitolata. Staffetta partigiana, insegnante e preside, Lydia dedicò la seconda parte della vita alla lotta per ottenere verità e giustizia per la morte del figlio Roberto, ucciso la sera del 23 gennaio 1973 da un colpo di pistola sparato dalla Polizia fuori dall’Università Bocconi. Con il marito Mario, la figlia Cristina e l’avvocato Marco Janni, nel 1996 Lydia decise di utilizzare il risarcimento ricevuto dal Ministero dell’Interno per dare vita a una Fondazione no profit che desse continuità agli ideali e ai valori civili e morali di Roberto. L’ultimo saluto a Lydia si terrà sabato 31 luglio alle ore 11.00 al Cimitero di Dorga nel Comune di Castione della Presolana (BG). Per omaggiare l’impegno umano, politico e civile di Lydia, la Fondazione ha organizzato per mercoledì 15 settembre al Teatro Elfo Puccini una serata a lei dedicata nel corso della quale andrà in scena il reading teatrale co-prodotto con Farneto Teatro “Perché non sono nata coniglio”, tratto dal romanzo omonimo, alla presenza di rappresentanti del Comune di Milano che hanno voluto dimostrare la riconoscenza e la vicinanza della città a una donna che ha saputo insegnare, vivere e incarnare la Costituzione italiana anche contro le stesse autorità che avrebbero dovuto difenderla.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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