Il Museo della Scienza e Tecnologia rende accessibili le Collezioni di Studio

1
175

Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia presenta una nuova offerta culturale educativa rivolta al pubblico rendendo per la prima volta accessibili le sue Collezioni di Studio. Il progetto, che avrà in futuro un andamento progressivo, è iniziato prima del 2020 e ha portato alla riorganizzazione dei depositi ubicati nel Padiglione Aeronavale , al fine di trasformarli in aree fruibili al pubblico. 
A partire dal 24 luglio e per tutto il periodo estivo fino al 28 agosto, saranno prenotabili visite guidate per piccoli gruppi che potranno accedere ai depositi ogni sabato alle ore 11.30Con questa iniziativa, il Museo vuole sensibilizzare le persone alla tutela e valorizzazione di beni rappresentativi della storia della scienza e della tecnologia.
L’Italia è infatti un paese con un patrimonio scientifico e tecnologico proveniente dal mondo della ricerca, dell’industria, delle istituzioni della scuola e da singoli cittadini – di epoca antica, moderna e contemporanea -, molto rilevante e diffuso su tutto il territorio ma non ancora interamente censito. In particolare, i materiali relativi al secondo Novecento sono quelli più rischio di dispersione a causa dello straordinario sviluppo tecnico-scientifico e alla rapida obsolescenza degli strumenti e dei macchinari, ma anche a causa della difficoltà intrinseca a riconoscere lo status di patrimonio culturale a questa eredità da parte degli stessi produttori. Per questo il Museo è impegnato quotidianamente nella conservazione del patrimonio culturale con la missione di tramandarlo alle future generazioni.
Come in ogni museo, non tutti gli oggetti che fanno del patrimonio sono però accessibili al pubblico: su 19.000 beni totali del Museo, ne sono esposti 2.700. I depositi sono infatti spazi vitali di sviluppo, che conservano gran parte delle collezioni raccolte e si portano dietro un sapere immateriale di storie, conoscenze, gesti ed esperienze.
“Collezioni di Studio, è uno di quei progetti dalla forte natura identitaria, che tocca il cuore della nostra missione, perché riguarda il riordino progressivo e la fruibilità per il pubblico di una componente importante delle collezioni del Museo – visibili in forma espositiva solo per il 15% -, ed è uno dei più rilevanti fra quelli che abbiamo potuto portare avanti nel periodo di obbligata chiusura a causa della pandemia. Il progetto è particolarmente significativo in quanto renderà possibile, nel tempo e progressivamente, l’apertura al pubblico di 2.000 mq sui 2.800 mq dei depositi interni, dando l’opportunità di prendere visione di componenti importanti delle nostre collezioni che, per ragioni diverse, non possono essere esposte. Non solo, il fascino della visita a un deposito museale costituisce un’esperienza unica che i nostri animatori scientifici, in forte relazione con i nostri curatori, sapranno rendere coinvolgente e indimenticabile”, commenta Fiorenzo GalliDirettore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

Il percorso proposto per le prime giornate di apertura si articola attraverso collezioni non esposte da tempo e singoli beni con caratteristiche estremamente differenti tra loro: oggetti impiegati per sport e diletto, strumenti di ricerca scientifica provenienti da contesti d’eccezione, oggetti quotidiani di epoche passate, antenati di tecnologie che popolano le nostre case oppure apparati tecnici normalmente visibili solo agli addetti ai lavori e highlights della storia della tecnica famosi nel mondo. La Vespa da Record, il biciclo di Lallement, il supercomputer Cray o la strumentazione laboratorio di Giulio Natta sono solo alcuni tra i beni conservati nei depositi del Museo. 
“Collezioni di Studio è un’area dedicata a funzioni di conservazione, studio e ricerca su oggetti afferenti a numerosi ambiti tecnico-scientifici. Si sviluppa su una superficie di 2800 metri quadrati e accoglie circa 7.800 beni. È un contesto vivo, in costante evoluzione, dove s’intrecciano esperienze e competenze diverse. Un luogo intimamente connesso a significati profondi dell’istituzione museale. Il lavoro fatto finora ha permesso di renderne visitabile un’ampia porzione e ci auguriamo che questo contribuisca a offrire una visione ulteriormente articolata della realtà in cui lavoriamo ogni giorno”, spiega Marco Iezzi, Curatore Trasporti e Responsabile Depositi del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. 


L’esperienza di visita guidata ai depositi è molto diversa ma altrettanto affascinante perché permette di vedere migliaia di oggetti diversi nel loro insieme all’interno di un luogo inusuale e suggestivo, a differenza di pochi oggetti selezionati per il racconto di un’esposizione. A partire dagli oggetti selezionati, e attraverso gli spazi e gli arredi, si esploreranno quindi tutte le diverse anime dei depositi: luogo di soglia, in cui gli oggetti entrano come parte del patrimonio collettivo e da cui, in questa stessa veste, escono per attività di valorizzazione; luogo di conservazione , non un semplice spazio di stoccaggio ma un contesto in cui le opere sono periodicamente supervisionate e dove vengono mantenute in sicurezza nel tempo, a beneficio delle generazioni attuali e future; luogo di studio, in cui esperti ed appassionati hanno la possibilità avvicinarsi agli oggetti per motivi di ricerca; e naturalmente luogo di scoperta, in cui godere del patrimonio conservato dal Museo soffermandosi sulla dimensione storica e sui processi e i percorsi di costruzione della memoria collettiva.
Il progetto Collezioni di studio è parte di una più ampia strategia finalizzata a massimizzare l’accessibilità del patrimonio storico del Museo e riguarda alcuni spazi di deposito ubicati nel Padiglione Aeronavale. Grazie al contributo di Regione Lombardia, questi spazi sono stati oggetto di un intenso programma di lavori architettonici e impiantistici, realizzati durante i periodi di lockdown, fondamentali sotto il profilo della conservazione preventiva, della sicurezza e della fruibilità dei beni e degli spazi.
“ La vasta campagna di riordino archivistico del patrimonio storico del Museo della Scienza e Tecnologia può contare sul sostegno concreto, consapevole e determinato di Regione Lombardia. L’inaugurazione del progetto Collezioni di Studio è il frutto di un lungo lavoro realizzato per rendere accessibili e fruibili crescenti porzioni dei beni documentali conservati nei depositi. È altresì la dimostrazione che nemmeno nel periodo più difficile per la cultura – per effetto dell’emergenza pandemica – si sia smesso di progettare la ripartenza con creatività e lungimiranza. Il Museo non poteva escogitare modo migliore per festeggiare il ritorno alla cultura in presenza. Solo facendo leva sull’attrattività si può infatti riportare sempre più pubblico a frequentare i luoghi e gli istituti della cultura. E l’attrattività poggia essenzialmente sulla valorizzazione intelligente del proprio patrimonio. Rivolgo al Museo Scienza e Tecnologia un sincero in bocca al lupo!”, aggiunge Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia. 
La campagna di riordino progressivo, tutt’ora in corso, è stata orientata non solo da criteri logistici ed esigenze tecniche ma anche dall’obiettivo di sviluppare percorsi tematici per valorizzare la varietà delle collezioni attualmente non esposte, e far conoscere dinamiche vitali dell’istituzione museale, essenziali rispetto al suo significato e al suo rapporto con la società.

1 commento

  1. Il Museo è anche questo, potete verificare online e sulle pagine della trasparenza: decine e decine di vertenze con i fornitori (Aeronautica compresa) e con i lavoratori di ogni livello; dirigenti pagati per anni oltre la soglia dei €240mila (fino all’intervento di CortedeiConti); consulenze a un personaggio noto alle cronache giudiziarie per tangenti EXPO; eliminazione di CCNL e sindacati (“ridicoli outsider della società”), con contestazione di un revisore dei Conti nel 2020/21…

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.