C’è un qualche contrappasso del destino nel fatto che proprio quelli che dovevano rinnovare tutto, alla fine sono sempre gli stessi. Il M5S fallito o comunque al lumicino si aggrappa alla luce di Giuseppe Conte, che nei sondaggi ha ancora una popolarità molto alta, che ovviamente cala nella misura in cui il tempo passa e lui sta fuori dalle scene che contano. Funziona così per tutti, e l’uomo di Padre Pio non fa eccezione.
Quello che stupisce, però, è che la forza vitale (come direbbe Bergson) del Movimento 5 Stelle. Una forza vitale che oggi è completamente esaurita. Ma come spesso accade in politica, quello che si vede oggi ha origini ieri e ieri l’altro. Se la Lega non ha nessuno da candidare a Milano della propria classe dirigente, come scrive oggi Massimo Rebotti sul Corriere della Sera, è un problema grosso ma nato negli anni.
M5S si affida a Appendino e Raggi (che a loro volta hanno fallito)
Se oggi il Movimento 5 Stelle, parimenti, deve affidarsi a due sindache (Chiara Appendino e Virginia Raggi) che coram populo (dunque per il popolo che peraltro poi è quello che vota) hanno fallito più o meno in qualunque cosa, evidentemente è perché non ci sono seconde linee in grado di raccogliere il testimone. Facce nuove spendibili. Eppure da un partito con oltre il 30 per cento che prometteva di rinnovare tutto ci si sarebbe aspettata una forza innovatrice, una cantera di talenti politici, una fucina di idee. Niente.
M5S fallito? Sì, perché non ha una seconda generazione alle porte
Il problema non è la prima generazione di politici di un Movimento, necessariamente di scarsa qualità e di nessuna esperienza, il fallimento del Movimento è nel fatto che non c’è una seconda generazione alle porte, che prenda il testimone e migliori. Ecco perché il vincolo dei due mandati è una cazzata clamorosa, che già la Lega Nord dei tempi che furono abolì nel giro di cinque anni. Appendino e Raggi, dunque, sempre là si torna. E Crimi (che già conoscemmo come Mr. 3 per cento contro Formigoni in Lombardia). Sempre gli stessi, senza futuro. E pure senza passato. Insomma, un disastro.