Sono arrivati al termine i lavori di restauro del Teatro Lirico che il prossimo autunno, sarà aperto al pubblico per la stagione di spettacoli. Il 30 giugno cesserà l’attività dei cantieri e il 15 luglio verrà consegnato al gestore, Stage Entertainment, per il completamento degli arredi e degli spazi commerciali. Oggi sono stati illustrati i risultati del restauro di tipo conservativo avvenuto nel rispetto della storia del Lirico, in accordo continuo con la Soprintendenza per i beni architettonici e monumentali che ha seguito costantemente i lavori. Le opere eseguite hanno avuto un costo complessivo di 16 milioni di euro. Ora il teatro può ospitare 1517 persone: 798 in platea, 505 in galleria, 120 nel primo ordine di balconata e 36 nel secondo. L’intitolazione del Teatro sarà a Giorgio Gaber, “che qui”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, “ha segnato uno dei capitoli più importanti del teatro canzone. E ci sembrava doveroso conservare questo aspetto di memoria all’intitolazione a un grandissimo artista della nostra Milano”. Tra le principali novità ci sono il posizionamento in ‘buca’ dell’orchestra sinfonica e la zona riservata al ristorante panoramico che “permette di avere un cannocchiale prospettico di circa 50 metri sul palcoscenico: il concetto è permettere a tutti coloro che utilizzeranno il ristorante panoramico di vedere quello che succede a teatro l’intero arco della giornata, in particolare per le prove, la preparazione delle scene, degli attori, della sinfonica. “Non è pensato per essere usato solo durante lo spettacolo, ma anche prima, a qualsiasi ora”, ha spiegato l’architetto Pasquale Francesco Mariani Orlandi. L’immobile nella parte esterna (facciata, volumi, finiture) non ha subito alcuna variazione, anzi i volumi sovrastanti le coperture contenenti le macchine di ventilazione e ricambio aria sono stati demoliti ed è stato ripristinato lo stato originale. La parte interna è stata completamente riqualificata e sono stati introdotti ulteriori materiali nobili, come il marmorino nei vani scala e nei corridoi, le pavimentazioni in marmo alla palladiana, i rivestimenti in tessuto trevira nelle balconate. Sono stati riqualificati inoltre stucchi, gessi e dorature. Restaurato poi il particolare mosaico all’ingresso. Gli interventi di ripristino conservativo hanno riguardato anche l’avancorpo, la torre scenica, il corpo camerini/servizi con il recupero di tutti gli spazi all’attuale richiesta di destinazione a camerini/cameroni e sale prove. Il teatro è oggi a norma anche dal punto di vista sismico e allacciato alla rete di teleriscaldamento, rendendo l’immobile coerente con le politiche di sostenibilità energetica. La sala teatrale, le sale prove, la zona ristorante panoramico e il ridotto, che ha una capienza fino a 99 posti a sedere, possono essere riscaldate e raffreddate singolarmente. Particolare attenzione è stata dedicata all’innovazione della meccanica di scena inferiore: oltre a un palcoscenico superiore a 400 metri quadrati, offre la possibilità di modulare uno spazio di proscenio aggiuntivo tramite tre ponti mobili indipendenti, il cosiddetto golfo mistico, che consentono il posizionamento in buca dell’orchestra, una configurazione di ‘estensione del palcoscenico’ oltre la ribalta o un ampliamento della platea. La concessione a Stage Entertainement è stata determinata a seguito di procedura di evidenza pubblica. La società assicurerà una programmazione di ampio respiro artistico e culturale: ci saranno concerti di musica classica, jazz e leggera, spettacoli di cabaret, di danza nonché di prosa in chiave moderna ed una nuova accessibilità all’opera lirica. Il Teatro Lirico era chiuso dal 1999, il cantiere per il restauro era stato aperto nel 2016, ma i lavori hanno avuto diversi ritardi per svariati motivi, tra cui le difficoltà dell’impresa che aveva vinto l’appalto e la sospensione dei lavori per adeguare i camerini alle misure anti Covid.
“Oggi sono sostanzialmente conclusi i lavori del Comune di Milano per il teatro che viene restituito alla città. Un teatro che la allora allora giunta Pisapia e poi la giunta Sala hanno deciso di riprendere e investire di 16 milioni di euro. Il 15 luglio consegneremo il teatro al gestore, che avrà 90 giorni per completare con degli arredi e poi partire con la prossima stagione Lirica 2021-2022. Il teatro è stato ripensato completamente per essere utilizzato, anche nelle sue attività accessorie, come la ristorazione, una sala da 99 posti, e quindi potrà essere usato anche per altre iniziative singole”, ha commentato l’assessore alla Mobilità e Lavori Pubblici Marco Granelli. “Dal 2016”, ha poi aggiunto, “sono iniziati i lavori con i diversi assessori ai lavori pubblici Rozza, e poi la giunta Sala, con Rabaiotti e insieme a Filippo del Corno e con i bravissimi dirigenti lavori pubblici e cultura, le imprese, le maestranze si sono affrontati tutti i problemi tecnici e l’amianto e tutto quanto abbandonato negli anni della chiusura. Un teatro da 1.500 posti con annesso ristorante e sale polifunzionali, completamente accessibile con ascensori e riscaldato e raffreddato con il teleriscaldamento”, ha concluso Granelli. Mentre l’assessore alla Cultura Filippo del Corno ha affermato:”Il teatro riapre grazie all’intervento conservativo: la sua vocazione multidisciplinare verrà rispettata nella programmazione che mescolerà musica, teatro, danza, anche grazie alla ‘buca’ che permetterà l’eventuale allestimento di spettacoli con orchestra. Credo che sia importante ricordare che questa vocazione multidisciplinare ha fatto la storia del teatro Lirico”. “E’ uno dei due teatri storici rimasti ancora a Milano. La Scala è uno dei due, ma anche il Lirico è uno dei teatri alla Cannobiana, costruito sul progetto del Piermarini. Ha avuto, nel 1938, il suo incendio, come la gran parte dei teatri in Italia, ed è stato completamente ricostruito dagli architetti Cassi e Ramelli. Quello che è pervenuto a noi era una situazione abbastanza degradata da un punto di vista estetico e cromatico. Siamo intervenuti con un progetto che metteva al primo posto un intervento sul teatro: abbiamo fatto quello che è stato fatto nel ‘700, ricreando un teatro con tutte le attività complementari commerciali che poteva ospitare. Abbiamo riportato dei bar e il ristorante panoramico: un nuovo spazio recuperato grazie ai 400 metri quadrati di superficie che non potevamo più utilizzare per accogliere spettatori per ragioni di sicurezza e quindi abbiamo scelto di togliere la seconda galleria, eliminando circa 200/300 posti”, ha commentato l’architetto Pasquale Francesco Mariani Orlandi. Qualche polemica è stata invece sollevata dal consigliere comunale di FdI Enrico Marcora: “Ho richiesto il consuntivo dei costi alla fine dei lavori per capire quanto sono lievitati i conti per le varianti fatte dall’impresa. Inoltre vorrei che il Comune faccia chiarezza sul tema dei ritardi. La fine lavori non sarà a luglio come ci fanno credere, sarà in realtà a settembre e questo renderà difficile che l’inizio della programmazione per ottobre, ma molto probabilmente si arriverà nel 2022”. Marcora inoltre ha sollevato il tema dei “furti di poltroncine e corrimano storici del Lirico che pare siano avvenuti nel corso degli anni. Chiedo che il Comune spieghi cosa ha fatto e cosa intende fare per recuperare questi materiali: risulta addirittura che ci sia un mercato secondario di questi beni”. (MiaNews)