I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Donato Milanese hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare, consistente in tre custodie in carcere ed un obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, emessa dal Gip presso il Tribunale di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone, di cui tre italiani ed uno straniero, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini traggono origine dal decesso di Claudio Romanoni, 25enne di Segrate, che il 5 agosto 2020, dopo avere trascorso la mattina nell’appartamento di un amico, è precipitato dal sesto piano dello stabile condominiale, decedendo sul colpo.
Dagli accertamenti eseguiti e dal sopralluogo tecnico scientifico effettuato con la SIS di Milano, nonché dall’esame autoptico del corpo, spiegano i carabinieri, si è potuto acclarare che il giovane, mentre era in procinto di scavalcare il balcone dell’appartamento per entrare nel pianerottolo del ballatoio ammezzato, aveva perso l’equilibrio a seguito dell’assunzione di cocaina di pessima qualità, ceduta da un pusher della zona.
Le indagini, condotte dalla Sezione Operativa di San Donato Milanese e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano hanno permesso di risalire al pusher, un italiano 30enne che il 5 agosto scorso, intorno alle 5 del mattino, aveva ceduto la dose di cocaina al giovane. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e numerosi pedinamenti, ha consentito di far emergere l’esistenza di un gruppo criminale dedito alla gestione di una fruttuosa piazza di spaccio di cocaina nei comuni di Segrate, Peschiera Borromeo, Pioltello e Cernusco sul Naviglio, stabilmente inserito nel territorio e ben organizzato.
Il gruppo agiva seguendo una precisa organizzazione diretta dallo straniero vero gestore della piazza di spaccio che si occupava anche del confezionamento e custodia della sostanza.
Gli altri due pusher, di 30 e 28 anni, oltre a consegnare stupefacenti, aiutavano lo straniero fungendo da vedette per segnalare la presenza di forze dell’ordine nella zona e rifornendo lui ed altri soggetti magrebini, appostati nei campi, di cibo, bevande, sigarette ed altri generi di consumo. L’altro pusher italiano di 30 anni, sottoposto alla presentazione alla polizia giudiziaria, ha avuto un rapporto di collaborazione con gli altri membri fornendo contatti e concorrendo in alcune cessioni di sostanza stupefacente. Durante, inoltre, l’attività si è avuto modo di apprendere che molti acquirenti si lamentavano della pessima qualità dello stupefacente.
I due pusher italiani di 30 e 28 anni, sono stati associati al carcere di Milano San Vittore, il terzo è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Senago, mentre lo straniero si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.