Ha ammesso di aver messo il ceppo blocca freno, e di averlo fatto altre volte, Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato ieri dal gip Donatella Banci Buonamici. Difeso dall’avvocato Marcello Perillo, l’uomo ha escluso collegamenti tra i problemi ai freni e quelli alla fune. E cosi va ai domiciliari Gabriele Tadini mentre tornano liberi Luigi Nerini, il gestore dell’impianto, e Enrico Perocchio, direttore di esercizio: lo ha deciso il gip di Verbania. Dalle dichiarazioni dei dipendenti della funivia del Mottarone, tutte riportate nell’atto, “appare evidente il contenuto fortemente accusatorio nei confronti del Tadini”, il caposervizio dell’impianto, perché “tutti concordemente hanno dichiarato che la decisione di mantenere i ceppi era stata sua, mentre nessuno ha parlato del gestore o del direttore di servizio”, ha scritto il gip di Verbania nell’ordinanza con cui ha disposto i domiciliari per Tadini e ha rimesso in libertà gli altri due fermati, spiegando che quelle dichiarazioni “smentiscono” la “chiamata in correità” fatta da Tadini.
Funivia del Mottarone: Tadini ai domiciliari, liberi gli altri due
La decisione del gip dopo gli interrogatori: ai domiciliari il caposervizio mentre tornano liberi il gestore e il direttore di esercizio.