Radicali, al via la campagna “Libera di abortire”

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Assunzione da parte delle regioni di medici non obiettori, l’inserimento di un indicatore specifico che valuti la prestazione delle regioni sui servizi per l’aborto, informazioni fondamentali sull’interruzione di gravidanza accessibili dal sito del Ministero della Salute, indagini conoscitive complete e aggiornate sull’aborto clandestino in Italia, il finanziamento a progetti continuativi di informazione sessuale nelle scuole e formazione alla pratica abortiva nei corsi universitari di ostetricia e ginecologia. Sono le richieste della campagna “Libera di Abortire” presentate questa mattina presso la sede dell’associazione radicale Enzo Tortora in via Brusuglio in occasione del lancio della campagna dopo Pescara e Roma anche a Milano.
Tra i relatori della conferenza stampa, il consigliere regionale di +Europa/Radicali, Michele Usuelli e Francesca Tolino che dopo aver abortito a Roma denunciò la presenza di una croce con il suo nome nel cimitero Flaminio.
“A distanza di oltre 40 anni – dalla legge 194 che ha depenalizzato e disciplinato le modalità di accesso all’aborto – è urgente e necessario tornare a lottare affinché questo diritto oltre che riconosciuto venga garantito – ha detto Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani -. L’interruzione volontaria di gravidanza non è ancora un diritto garantito per tante donne perché i numeri sull’obiezione di conoscenza sono allarmanti: sette ginecologi su dieci nel nostro territorio sono obiettori di coscienza e in molte strutture l’aborto non è accessibile. In questo periodo di pandemia è diventato ancora più difficile per le donne vedersi garantito questo diritto. Una donna oggi sul proprio territorio andando a vedere anche i siti della Regione e del ministero della Salute non sa dove e come poter accedere a questo servizio”.
A supporto della campagna, come nelle altre città, in piazzale Lotto è comparso il primo maxi cartellone.
“Noi come associazione Enzo Tortora sosterremo la campagna e cercheremo all’interno del comune di Milano di analizzare quelle che possono essere le storie delle donne e vigileremo in regione Lombardia dove qualche mese fa è stata bocciata la proposta di legge “Aborto al Sicuro” che aveva raccolto più di 8.500 firme”, ha sottolineato la segretaria dell’associazione radicale Enzo Tortora, Federica Valcauda. (MiaNews)

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