Oltre alla rottura del cavo trainante, l’inchiesta della Procura di Verbania dovrà stabilire perché non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina precipitata dalla funivia Stresa-Mottarone. “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema – afferma il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza”. Non sappiamo perché non si sia attivato – ha aggiunto mentre nella cabina a valle ha funzionato”. La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo trainante, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno”. Intanto le autorità israeliane hanno comunicato che collaboreranno per il rientro delle salme nel Paese di origine mentre da Israele è arrivata una zia del bimbo di 5 anni ricoverato a Torino, unico superstite della famiglia israeliana che si era trasferita a Pavia per lavoro.
Il freno di emergenza non ha funzionato
Le indagini della Procura di Verbania dovranno chiarire perché si è rotto il cavo trainante della funivia Stresa-Mottarone ma anche perché non sia scattato il freno di emergenza quando la cabina ha iniziato a retrocedere verso valle per poi sganciarsi dal cavo portante.