Giovedì 20 maggio apre allo Scalo Lambrate la prima personale di Marco Sorgato, artista giovane ed eclettico che spazia dalla musica underground ai tatuaggi, fino ad arrivare all’arte con una serie di opere che indagano il rapporto Uomo – Natura in questo particolare momento storico. La mostra è composta da una cinquantina di opere che si compongono di tre serie: De-Composizioni, Diario della Sopraffazione, Dead Chips. Al centro di tutte c’è una profonda ricerca antropologica che riflette sul tentativo di sopraffazione da parte dell’uomo nei confronti della natura. La scrittura è il medium prescelto da Marco Sorgato per operare questa sopraffazione in piccola scala. Le piante, simbolo della Natura, sono invece l’apparente “parte lesa”. L’artista agisce su di esse scrivendo con una bomboletta spray, con un gesto veloce e invasivo che simboleggia la brutalità del gesto dell’uomo contemporaneo. Secondo Sorgato la natura è un sistema complesso da cui l’uomo non può sentirsi estraneo e la sua reazione non può che annullare l’intervento umano facendolo rientrare nei suoi cicli vitali. Per questo la scritta sulla pianta è destinata a scomparire: la chioma, crescendo, modifica il messaggio, poi lo distorce fino a renderlo irriconoscibile. Con il ricambio di foglie, infine, perde gli ultimi segni dell’intervento umano. Da una foglia persa nasce un germoglio e l’intervento dell’uomo viene quindi dimenticato e decomposto. Questo difficile tempo di Pandemia, ha portato Marco Sorgato a una riflessione profonda. Più l’uomo toglie alla natura, più toglie a sé stesso perché è parte in un equilibrio che non si può ignorare. L’uomo è fatto da una rete di infinite relazioni di cui può percepire solo la proiezione semplicistica dei suoi sensi. Si tratta di una lotta tra Finito contro Infinito impregnata di contraddittorietà.
La mostra è articolata in tre serie di opere. Le De-Composizioni sono le installazioni più estetiche, dove l’artista interviene direttamente con segni grafici sulle foglie secche e/o stabilizzate dopo le operazioni di sopraffazione con bombolette ed inchiostri. Il Diario della Sopraffazione invece utilizza teche entomologiche per fissare la caduta delle foglie dopo la propria azione-sopraffazione. Infine, in Dead Chips, le foglie raccolte ed essiccate al termine della manipolazione artistica, sono confezionate all’interno di pacchetti di patatine. Questa dicotomia mette in evidenza il contrasto tra la natura priva di vita e le chips come icona pop. Sorgato ci invita a riflettere sulle conseguenze estreme che possono procurare le nostre azioni più banali e consuete.
L’esposizione, organizzata dall’Associazione Formidabile, è curata da Nicolas Ballario e vede la direzione artistica di Umberto Cofini. È la seconda mostra ospitata nei suggestivi spazi di Scalo Lambrate, progetto di rigenerazione urbana nato dalla collaborazione tra Associazione Formidabile, Municipio 3, The Sanctuary Eco Retreat ed FS Sistemi Urbani. Un deposito inutilizzato da anni, all’interno dello scalo ferroviario di Lambrate, restaurato rispettando i principi di sostenibilità ambientale e messo a disposizione della comunità attraverso una serie di attività e servizi.
Disintegration-IO
Mostra personale di Marco Sorgato a cura di Nicolas Ballario
Scalo Lambrate | Via Pietro Andrea Saccardo 12 | Milano
Dal 20 maggio al 13 giugno
Aperta tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 19:00 | ingresso libero senza prenotazione
Inaugurazione su invito mercoledì 19 maggio dalle ore 11:00 alle 19:30