Si è spento questa mattina nella sua residenza di Milo in Sicilia Franco Battiato. Lo rende noto la famiglia. I funerali avverranno in forma privata. Il cantautore, 76 anni, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. Artista eclettico si era cimentato anche con la scrittura, la pittura e la regia cinematografica. Negli anni 60 si stabilisce a Milano, proprio rispetto a quel periodo ricordava: “Milano allora era una città di nebbia, e mi sono trovato benissimo. Mettevo a frutto la mia poca conoscenza della chitarra in un cabaret, il “Club 64”, dove c’erano Enzo Jannacci, Paolo Poli Renato Pozzetto, Lino Toffolo e Bruno Lauzi. Io aprivo lo spettacolo con due o tre canzoni siciliane: musica pseudobarocca, fintoetnica. Nel pubblico c’era Giorgio gaber che mi disse: “Vienimi a trovare”. Il giorno dopo andai. Diventammo amici”.
“Viaggiatore anomalo tra le frontiere dei linguaggi musicali, Franco Battiato ha incarnato il potere sciamanico del suono nel rappresentare miti e profezie universali, e lo ha fatto attraverso forme molto diverse tra loro per consistenza semantica e tradizione culturale, dalla canzone d’autore all’opera lirica, dalla sperimentazione elettronica alla ricerca acustica. La sua morte è una tristissima notizia per tutti coloro che lo hanno seguito e amato; da oggi il suo lavoro autorale, separato dall’identificazione con il suo carisma di interprete, richiede di essere considerato in tutta la sua articolata complessità, a partire dalla riscoperta e dall’esecuzione di quelle partiture che nel corso degli anni hanno accompagnato i suoi successi più popolari, in un contrappunto di idee e pratiche davvero unico al mondo”.
Così l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha commentato la scomparsa di Franco Battiato.