Scuola, ansia e depressione tra i ragazzi

Sondaggio dell'Unione Studenti Brescia: "Su 2840 alunni ben 2471 hanno affermato di sentirsi tristi o depressi e oltre 250 persone hanno dichiarato di aver pensato di farsi del male".

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I risultati dell’inchiesta effettuata da Unione degli Studenti di Brescia, con l’aiuto di coop Benissimo, su 2840 alunni dimostra la situazione preoccupante di studenti e studentesse bresciani, demoralizzati da una scuola che, secondo loro,  non tiene conto delle loro difficoltà ed esigenze. Serve forse un cambiamento? “Ben 2471 persone hanno affermato di sentirsi tristi o depressi- afferma Mara Voja di Unione degli Studenti- e oltre 250 persone hanno dichiarato di aver pensato di farsi del male”  .I dati mostrano una correlazione fra la scuola e lo stato emotivo di chi ha partecipato allo studio. Infatti, 2806 studenti (il 98.8%) affermano di provare ansia o stress a causa della scuola. Unione degli studenti Brescia  chiede un cambio strutturale del sistema scolastico. “Il dato che ci ha colpito di più forse è stato quanta poca importanza venga data alla formazione dell’individuo -continua Alice, sempre di uds- 82.5% degli studenti ritengono che sia stata data più attenzione ad assegnare loro dei voti piuttosto che un’educazione di qualità”. Serve un cambio di priorità: bisogna porre attenzione alla scuola, occorre attribuire centralità agli studenti e al loro sviluppo, cercando di superare uno studio superficiale volto all’altrettanto superficiale voto. Inoltre, dai dati dell’inchiesta è emerso che il 61,3% degli studenti ritiene che i professori non si siano mostrati disponibili nel comprendere le loro esigenze e nel cercare di aiutarli. “La poca disponibilità da parte degli insegnanti e l’aumento del carico di lavoro durante questo periodo ha inciso drasticamente sulla vita sociale e gli interessi degli studenti: soltanto il 5.3% afferma di non essere stato influenzato da questo aspetto nella sua vita personale” spiega Unione degli Studenti in un comunicato. “Bisogna comunque comprendere che gli interessi personali e la socialità degli studenti non sono elementi superflui: entrambi incorrono in modo rilevante sullo sviluppo dello studente che diventerà parte attiva della società”.

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