Nell’aprile del 2017 Sarah Halimi, insegnante in pensione di confessione ebraica, era stata aggredita e gettata da una finestra del suo appartamento a Parigi. A commettere il delitto fu Kobili Traoré, 27enne di religione musulmana, suo vicino di casa. Traoré aveva confessato e da allora è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Era stata riconosciuta la circostanza aggravante dell’antisemitismo (l’uomo aveva gridato “Allah Akbar” e “Ho ucciso un demone”), ma nel dicembre del 2019 la Corte di Appello di Parigi lo aveva dichiarato penalmente irresponsabile per i fatti commessi. Un articolo del codice penale francese dice che non è penalmente perseguibile la persona che soffre, al momento dei fatti, di un disturbo psichico o neuropsichico che annulli la sua capacità di discernimento o di controllo dei suoi atti. In pratica Traoré non è stato ritenuto penalmente responsabile perché in preda a una psicosi delirante acuta dovuta all’assunzione di cannabis. Ora la Corte di Cassazione francese ha deciso di confermare “l’irresponsabilità penale” di Kobili Traoré. Ieri a Parigi e in altre città della Francia migliaia di persone hanno manifestato contro questa sentenza.
Manifestazioni si sono svolte anche in altre città europee. Mobilitazione anche a Milano, lunedì 26 aprile, grazie a Nuova Udai, associazione che si propone di promuovere le relazioni fra Italia ed Israele in ogni campo. La protesta si è svolta davanti al consolato francese, in via Mangili 1. “In Europa, oggi si muore ancora di antisemitismo – afferma Franco Modigliani dell’associazione Nuova Udai – e quello che è peggio è che spesso gli autori di questi crimini rimangono impuniti. Se una democrazia come la Francia considera non responsabile e non punibile un criminale che ha commesso un omicidio motivato dall’odio antisemita e gli permette di sfuggire alla giusta condanna, significa che le fondamenta di quell’idea stessa di “pagina nuova” della storia che si è aperta dopo la Liberazione sta franando rovinosamente. L’Affaire Sarah Halimi – aggiunge – fa ripiombare una coltre spettrale sugli ebrei di Francia, solo che qui, a differenza dell’Affaire Dreyfus, non abbiamo avuto ancora intellettuali a sostegno della nostra causa”. Tra i partecipanti della manifestazione milanese anche alcuni esponenti politici, tra i quali Silvia Sardone, Fabrizio De Pasquale e Manfredi Palmeri.