Oggi pomeriggio, davanti al Piccolo Teatro Aperto, si è svolto un flash mob realizzato dalle studentesse e dagli studenti, con l’aiuto i lavoratori e le lavoratrici del Coordinamento Spettacolo Lombardia, per denunciare le gravi mancanze del sistema scolastico.
All’inizio della performance in un’aula didattica convenzionale gli studenti indossano delle maschere che simboleggiano la valutazione numerica, mentre i professori la valutazione delle graduatorie. Una voce narrante descrive la difficile condizione degli studenti e dei professori. Finché la situazione diventa insostenibile gli studenti e il professore si alzano sui banchi togliendosi la maschera e urlando “ora basta!”. L’azione si conclude con gli studenti che si dispongono in cerchio per simulare una lezione alternativa.
“Il rientro in presenza non basta – dice Ludovico Ottolina, coordinatore dell’Unione degli Studenti Milano – non siamo tornati per essere solo valutati, dopo oltre un anno in DAD speravamo in un cambiamento ma non è stato così, serve un cambiamento radicale della scuola e per far sì che questo avvenga serve un investimento reale da parte del Governo”.
“Il Recovery Fund – afferma Giovanni Colombo – dimostrerà quali sono le vere priorità del Governo, un forte investimento nella scuola è fondamentale per risanare anni di tagli, ma non basta. Serve un cambio di rotta concreto, che colmi le lacune che la pandemia ha accentuato: dagli spazi, insufficienti alla didattica, ferma a oltre 100 anni fa e il diritto allo studio ancora non garantito”.