Per la Giornata mondiale della Terra, Legambiente ha scelto Vaprio d’Adda come comune “simbolo dell’invasione di capannoni che sta riprendendo l’assalto al territorio”. “In tutta la Pianura Padana – spiegano gli ambientalisti – stanno proliferando richieste e progetti di immense piastre di cemento, sotto la spinta del settore logistico e commerciale. Un fenomeno di carattere predatorio a spese di suoli liberi, per nulla indirizzato al riutilizzo di aree dismesse e nell’assenza totale di una regia territoriale da parte di province regione. A Vaprio d’Adda l’operazione contestata riguarda la trasformazione di una superficie di quasi 130.000 mq di campi coltivati, da trasformare in magazzini e strutture logistiche per conto della LIDL”.
“Nella vertenza contro il cemento di Vaprio d’Adda intendiamo mettere in discussione la normativa della Lombardia, la legge regionale 31 del 2014 che da un lato dichiara di voler contrastare il consumo di suolo, dall’altro non prevede strumenti efficaci per proteggere il suolo da valutazioni discrezionali delle amministrazioni locali: non si può pensare di cementificare 130.000 mq di campagna escludendo la procedura di Valutazione Ambientale, semplicemente perchè la legge regionale, contro ogni evidenza, non considera una simile trasformazione come consumo di suolo”, afferma il responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine.