Il progetto di riqualificazione del Giardino presente in piazza Piola intitolato il 25 settembre 2020 all’attrice, regista e drammaturga Teresa Pomodoro, scomparsa nel 2008, è diventato realtà. Dopo cinquanta giorni di lavori, i ventuno ciliegi in fiore e le sculture del giapponese Kengiro Azuma sono oggi l’attrazione di questo speciale spazio verde, voluto e offerto alla città dal Teatro No’hma di via Orcagna, e dedicato a una cittadina milanese protagonista tra le più importanti della scena teatrale nazionale e internazionale.
Nel pomeriggio alle 17 si è tenuta l’inaugurazione di questo spazio urbano trasformato, restituito a Milano libero e senza confini proprio come lo spirito che da sempre anima il cartellone delle stagioni del Teatro No’hma.
La riqualificazione del Giardino Teresa Pomodoro è espressione del forte legame dello Spazio Teatro No’hma con il territorio urbano di cui fa parte.
Allo stesso tempo è il risultato di una collaborazione proficua, prodotto diuna felice osmosi tra realtà culturale e artistica e impegno istituzionale, scaturita in una preziosa opera di disseminazione sul territorio.
Il Giardino Zen Teresa Pomodoro vuole essere non solo uno spazio ma anche un progetto condiviso. Per questo motivo è stata attivata una campagna di raccolta fondi per coinvolgere i cittadini e creare così uno spazio di tutti, per tutti.
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Con la riqualificazione del Giardino Zen Teresa Pomodoro, lo Spazio Teatro
No’hma ha donato alla città una installazione inedita dell’artista giapponese Kengiro Azuma, scomparso nel 2016. L’opera è formata da cinque gradoni cilindrici di diverse altezze e accoglie Colloquio, la scultura che rappresenta due rospi in bronzo sorpresi in una conversazione, e MU –765 Goccia.
“La prima opera nasce dal profondo rapporto di amicizia che ha legato Kengiro Azuma a Teresa Pomodoro. I loro colloqui negli anni hanno arricchito la loro arte, le loro sensibilità dialogavano in vista della creazione – spiega Livia Pomodoro. “Il colloquio era parte della genesi di essa ma non si esauriva nelle idee. Il fare era il fine e il colloquio, il confronto, era parte della costruzione”. L’altra scultura, MU – 765 Goccia, è un omaggio al Teatro No’hma che ha sede nell’ex palazzina dell’acqua potabile. “Il richiamo non è solo iconico –
continua Livia Pomodoro – ma anche didascalico nell’evocare quella leggerezza autentica che ha sempre contraddistinto la vocazione di questo
teatro”.