Scoperte artistiche, collaborazioni sempre più proficue, azioni a tutela del patrimonio culturale, attività di manutenzione e decoro del cimitero e cura del patrimonio arboreo. Tanti i progetti e le novità in questo inizio 2021 per il Cimitero Monumentale che, dal 2016, è al centro di un importante percorso di valorizzazione, promozione e tutela promosso dall’Amministrazione comunale.
Cinque anni che hanno permesso il raggiungimento di importanti risultati, come l’installazione delle telecamere di sicurezza lungo il perimetro esterno, avvenuta nel 2017 grazie ad A2A, la decisione di istituire un curatore artistico affiancato da due catalogatrici specializzate, i progetti di recupero delle volte e le indagini di staticità del Famedio, le passeggiate tematiche e gli spettacoli per bambini e ragazzi, fino al lancio di un sito web dedicato nel 2010.
“Con l’obiettivo di valorizzare, tutelare e promuovere questo luogo straordinario – dichiara l’assessora Roberta Cocco (Trasformazione digitale e Servizi civici) –, abbiamo avuto cinque anni di intensa attività, raggiungendo nel 2019 il traguardo dei 100mila visitatori. Avevamo tanti eventi in programma nel biennio 2020-2021 che purtroppo hanno subito un rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ma il lavoro interno non si è mai interrotto e, anzi, ci permette oggi di presentare due importanti novità. La prima riguarda quattro edicole tornate disponibili: stiamo valutando la possibilità di assegnarle con una procedura ad evidenza pubblica, come alternativa al metodo utilizzato sino a oggi, lo scorrimento delle liste d’attesa, salvaguardando comunque la posizione di chi è in graduatoria attraverso l’attribuzione di un diritto di prelazione. La seconda, le straordinarie scoperte avvenute durante la mappatura delle opere effettuata dal curatore artistico Sergio Rebora”.
I quattro monumenti funerari (edicole) di altissimo pregio dichiarati decaduti e quindi nuovamente disponibili sono ex Valdani, ex Coulliaux, ex Bardelli ed ex Pozzi, il cui valore complessivo supera il milione e 400mila euro e che nei prossimi mesi potrebbero diventare per la prima volta protagoniste di un bando pubblico. Le ultime assegnazioni sono avvenute nel 2020 (edicola ex Fucigna) e nel 2018 (edicola Moretti) al valore record di 900mila euro.
La mappatura generale delle sepolture effettuata dal curatore Sergio Rebora ha rivelato un’opera inedita di Leonardo Bistolfi, il più grande scultore italiano attivo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, presente al Monumentale con altre dieci opere tra cui “Il Sogno” (1900), realizzato per la tomba di Erminia Vogt Cairati. L’opera ritrovata è stata eseguita per la nobildonna Elisa Friggieri Melato, madre dell’attrice di prosa Maria Melato, ritenuta dalla critica seconda solo a Eleonora Duse. Datato 1927, il monumento si compone di un grande bassorilievo in bronzo raffigurante la defunta a figura intera, in piedi, come se fosse un ritratto pittorico.
Il lavoro svolto dalle due catalogatrici, invece, ha messo in luce sculture e dipinti non conosciuti o non più visibili da tempo, sfuggiti anche a precedenti cataloghi e inventari. Per esempio, l’edicola “Dall’Acqua”, situata all’interno della Necropoli, progettata da Carlo Maciachini. Come già noto nel 1886, all’interno dell’edificio venne traslato da Villa Milesi di Vanzago un monumento appartenente alla stessa famiglia, la celebre stele di Antonietta Milesi Gabrini, scolpita da Antonio Canova nel 1816. Non è invece mai stato menzionato un altro monumento significativo, quello dei bambini, originariamente collocato sul Rialzato di Ponente nello stesso Monumentale.
La delicata croce in marmo è opera dello scultore Lorenzo Vela, fratello di Vincenzo, autore – tra le altre opere – delle decorazioni del Salone della Commissione di Beneficenza della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, la Ca’ de Sass.
Ma ritrovamenti importanti sono avvenuti anche in occasione di ricognizioni del curatore all’interno di spazi di deposito in cui sono state ubicate parti scultoree o di elementi decorativi di monumenti rimossi a suo tempo dalle loro posizioni originarie per ragioni diverse. Qui è stata rinvenuta una coppia di capolavori di Adolfo Wildt, uno degli autori più amati dai visitatori del Monumentale, che rappresenta l’autoritratto dell’artista e il ritratto di sua moglie Dina. Si tratta delle versioni in marmo in origine collocate sul monumento progettato da Giovanni Muzio per i coniugi Wildt, in seguito rimosse e sostituite da fusioni in bronzo, maggiormente resistenti alle intemperie e al degrado ambientale. Delle due sculture si conoscono altre versioni conservate in collezioni private.
In attesa di poter riprendere a pieno l’attività di visite tematiche, passeggiate e iniziative rivolte a turisti e milanesi, è sempre possibile consultare il sito dedicato per scoprire tutte le bellezze racchiuse all’interno del Museo a Cielo Aperto.