La Polizia di Stato di Milano questa mattina ha arrestato quattro ventenni, incensurati, ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di una rapina, una tentata rapina e due aggressioni ai danni di alcuni loro coetanei, del titolare di un ristoratore e di alcuni suoi dipendenti. Sono in corso perquisizioni a carico di cinque minorenni, incensurati, appartenenti allo stesso gruppo che hanno agito insieme ai maggiorenni.
Le indagini hanno consentito di ricostruire la dinamica delle rapine, una
consumata e un’altra tentata, oltre che di due aggressioni avvenute tra la sera del 3 ottobre 2020 e le prime ore del giorno successivo, in centro a Milano, ai danni di vittime appena maggiorenni, incontrate casualmente e “scelte” senza alcun apparente motivo.
Il gruppo composto da una quindicina tra ragazzi e ragazze, tutti identificati dalla Polizia di Stato, ha prima incontrato in Largo Treves tre coetanei e due di loro hanno rapinato i portafogli delle vittime; il gruppo ha quindi aggredito il titolare e i dipendenti di un ristorante di via Niccolini, alla chiusura dell’esercizio commerciale, provocando lesioni a due
di loro. Successivamente lo stesso gruppo ha tentato di rapinare un monopattino elettrico a tre coetanei incontrati casualmente in piazza Sempione e, infine, a distanza di pochi minuti, sempre nella stessa piazza nei pressi dell’Arco della Pace, senza alcuna motivazione se non la mera sopraffazione verso le vittime, ha aggredito altri cinque coetanei procurando ad alcuni di loro lesioni gravi.
Le numerose testimonianze, insieme alla visione delle telecamere di videosorveglianza pubblica e di alcuni esercizi commerciali della zona hanno consentito ai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato Sempione di ricostruire gli spostamenti del gruppo e riprendere alcuni di loro proprio nelle fasi delle aggressioni: palese che si tratti di uno stesso gruppo di giovani arrivati nel centro di Milano con l’evidente intenzione di provocare, per poi passare alle vie di fatto, altri ragazzi individuati casualmente per mettere in atto azioni violente sempre con la forza intimidatoria propria del branco.
I successivi approfondimenti investigativi, sviluppati anche attraverso le analisi dei social network, hanno permesso l’individuazione di tutti i componenti del gruppo, prevalentemente minorenni e incensurati, tutti indagati.