Covid, Brera: il bar Jamaica si difende, chiusura ingiusta

Lo storico locale milanese incarica un avvocato contro la chiusura per violazione del Dpcm: "dentro non c'era nessuno e siamo autorizzati all'asporto fino alle 22".

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Il locale sanzionato in zona Brera.

“Non abbiamo violato alcuna norma anti covid” dichiara Micaela Mainini titolare dello storico Bar Jamaica in Brera che nella sera di venerdì 26 marzo ha dovuto chiudere la claire per 5 giorni. E aggiunge: “É stato scritto che il motivo della chiusura era: Locale aperto oltre l’orario previsto dal DPCM. Ci tengo a precisare che non è assolutamente così il nostro codice ATECO prevede l’asporto fino alle 22”. Dichiara l’avvocato Daria Pesce. “La sospensione dell’attività del Bar Jamaica è stata disposta nonostante all’interno del locale non vi fossero avventori. Per quanto concerne gli assembramenti adiacenti al locale, si specifica che il Bar Jamaica, proprio al fine di evitare il verificarsi di tali situazioni, aveva già precluso agli avventori l’accesso all’area esterna dell’attività con appositi nastri e che, dal mese di gennaio di quest’anno, è presente un addetto al precipuo fine di evitare il formarsi – e conseguentemente disperdere – gli assembramenti. Si specifica, infine, che numerose altre attività site nel quartiere Brera sono state sanzionate la medesima sera e che, già in precedenza, era stato lo stesso Bar Jamaica a segnalare alle Autorità la presenza di assembramenti nelle zone attigue al locale.”

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