Chiedono di riavere il proprio posto di lavoro: sono gli ex dipendenti del Simply di piazza Frattini che stamattina hanno manifestato insieme ai rappresentanti sindacali di fronte al supermercato. La cessione da Auchan a Conad, come in altri casi sollevati in questi mesi, mette infatti a rischio il posto di lavoro in questo caso dei 27 dipendenti del punto vendita di piazza Frattini, ora chiuso. I lavoratori, oltre al presidio, hanno promosso una raccolta firme per una petizione che vuole sensibilizzare le istituzioni sul problema. Numerosi i passanti e i residenti della zona che si sono fermati al banchetto per firmare.
“Oggi manifestiamo davanti al Simply di piazza Frattini perché siamo in grossa difficoltà a livello occupazionale”, spiega Marco Scotti, rappresentante di Uil Tucs Lombardia. “L’azienda Auchan Sma spa (a cui fa capo Simply Market), è stata ceduta circa un anno fa a Margherita distribuzione, un’azienda che è stata creata dalla Conad per essere acquisita e poi ceduta, anche nei singoli negozi, agli imprenditori Conad. Attualmente però a Milano sono rimasti 5 negozi che non sono ancora stati ceduti. In particolare, il Simply di piazza Frattini – spiega il sindacalista – ha avuto una storia un po’ particolare: la filiale doveva essere venduta già a maggio 2020, però sono state bloccate le trattative per motivi a noi ignoti, e pare che l’immobile sia stato acquisito da una grande azienda multinazionale che vuole riaprire il supermercato. Non ha però intenzione di farlo in tempi brevi: c’è quindi il grosso rischio, se non la certezza, che i lavoratori vengano licenziati e non possano poi passare alle dipendenze della nuova azienda nel momento in cui questa rileverà il supermercato. Abbiamo quindi lanciato una petizione per sensibilizzare le amministrazioni in modo che ci aiutino a fare pressione sulle aziende per far sì che il supermercato sia riaperto e che i dipendenti conservino il proprio posto di lavoro”.
Numerosi i dipendenti presenti, tutti preoccupati dalla situazione: “Il nostro timore è che 27 famiglie restino senza stipendio, con un sacco di problemi alle spalle”, racconta Gabriella, in azienda da 34 anni. “Le promesse dell’azienda erano diverse e ora ci troviamo senza speranze. Ormai siamo a casa da sei mesi in cassa integrazione e, con la crisi di questo periodo, abbiamo paura di non trovare un altro lavoro. Poi abbiamo tutti superato i 50 anni di età quindi la situazione per noi è grave. Nelle vicinanze poi non ci sono supermercati, quindi i residenti, soprattutto le persone anziane, ne hanno bisogno”. “Basta bugie e basta promesse non mantenute”, dice Tanja, mamma single dipendente da molti anni, “Noi siamo stati leali e fedeli fino all’ultimo, e invece loro non hanno mantenuto le promesse. La mia paura, con due figli a carico, è tanta. Noi abbiamo sempre lavorato onestamente, quindi chiediamo di tornare sul nostro posto di lavoro”. (MiaNews)
Le dichiarazioni di Tanja, una delle lavoratrici dell’ex punto vendita, di Marco Scotti, sindacalista Uil Tucs Lombardia, e della ex dipendente Gabriella.