Nell’ambito delle attività di contrasto al riciclaggio, i militari del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Como hanno eseguito controlli nei confronti di 4 attività “compro oro”, finalizzati a prevenire il reimpiego di capitali o beni di provenienza illecita.
Le operazioni sono state eseguite dai militari delle Compagnie di Como e di Olgiate Comasco e hanno consentito di rilevare diverse violazioni alla normativa antiriciclaggio.
Nel corso di 3 controlli effettuati dai “Baschi Verdi” di Como, è stata accertata l’omessa
dichiarazione di operazioni di vendita di beni preziosi di importo superiore a 12.500 euro
(soglia al di sopra della quale è prevista una specifica comunicazione all’Unità
d’Informazione Finanziaria della Banca D’Italia), l’omessa segnalazione di operazioni
sospette, relative a diverse cessioni di prodotti in oro concluse, in un ristretto arco
temporale, con pagamenti frazionati in contanti, nonché la presenza di 3 bilance con
revisione periodica scaduta, omologazione non conforme e prive del marchio di conformità
CE, che attesta il rispetto dei requisiti tecnici per la determinazione del prezzo di vendita
dell’oro. I responsabili delle attività di compravendita di preziosi usati sono stati segnalati all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca D’Italia. al Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla Camera di Commercio Como-Lecco.
Il controllo valutario eseguito dai Finanzieri di Olgiate Comasco ha permesso di appurare
come il titolare del “compro oro” avesse deliberatamente identificato falsamente taluni
clienti, per nascondere le reali identità dei clienti del negozio e, per di più, avesse
frazionato il valore delle operazioni per evitare pagamenti tracciati.
In particolare, sono state individuate operazioni fraudolentemente frazionate per importi
superiori alla soglia prevista per complessivi 24.610 euro, oltre a quattro operazioni di
fittizia identificazione di soggetti cedenti materiale aurifero, per un totale di 42.100 euroAl termine delle attività ispettive, per i pagamenti in contanti superiori ai limiti previsti, sono state elevate sanzioni pecuniarie (fino al 40% della somma trasferita) nei confronti del “compro oro” e degli avventori.