Il Comitato Navigli scrive al sindaco Beppe Sala, agli assessori alla Mobilità, al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Milano e ai Municipi competenti per protestare per essere stati esclusi dal tavolo che verrà istituito per stabilire un piano di lungo termine per i Navigli, teatro, negli ultimi tempi, di vari e gravi episodi di “malamovida”, assembramenti e risse con scarso se non inesistente controllo da parte della Polizia Locale di Milano e delle altre forze dell’ordine. “Evidentemente – scrivono i comitati – si è ritenuto che solo i commercianti o meglio i gestori dei locali siano portatori di interesse e che abbiano diritto a esprimersi nel merito”. “Inoltre – si legge ancora nella lettera – sembrerebbe che gli imprenditori dei locali del quartiere abbiano proposto di posizionare delle transenne all’ingresso dei Navigli e far accedere all’area solo chi ha prenotato in un locale, con conseguente privatizzazione dell’area dei Navigli a favore del loro settore commerciale. Questa proposta presuppone che non esistano altre realtà che vivono o frequentano questo ambito”. “Le strade sono pubbliche – sottolineano i rappresentanti dei comitati e nessuno può avere il diritto di appropriarsene per fini propri e commerciali”.