Torna ColorAid, gli studenti del Volta colorano il min hub di via Ortles

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È partita la quinta edizione di ColorAid, il progetto di edilizia etica promosso dalle testate specializzate Radio Colore e Colore & Hobby, che attraverso il colore unisce le aziende del settore edile in azioni di riqualificazione di strutture utili alla comunità. Come ogni anno, ColorAid si mette al servizio del sociale e regala alla collettività un nuovo volto ad una struttura che è casa per chi non ce l’ha.
Per questa edizione è stato individuato il mini hub di viale Ortles, non distante da Casa Jannacci: cinque grandi appartamenti di proprietà comunale riservati all’accoglienza temporanea di famiglie con minori in difficoltà che, grazie anche al coinvolgimento degli studenti del liceo scientifico Alessandro Volta, entro il fine settimana verranno risistemati, riqualificati e riprogettati dal punto di vista cromatico. I lavori riguarderanno anche il vano scale, le porzioni di facciate più ammalorate e le parti comuni dello stabile.
“Il progetto è un laboratorio artistico e insieme civico – dicono la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – di grande valore educativo e sociale anche per la preziosa partecipazione degli studenti, con l’obiettivo comune di portare colore e calore in luoghi dedicati a famiglie in grave difficoltà. È importante che queste persone possano vivere in abitazioni confortevoli, abbellite anche con l’impegno solidale di ColorAid”.

Nelle passate edizioni gli interventi hanno interessato, nell’ordine, la ristrutturazione di Casa Accoglienza Arché, che ospita diversi nuclei familiari mamma-bambino bisognosi di supporto, due centri sprar di Caronno Pertusella, il Centro Diurno Disabili Cherasco, un luogo che accoglie durante il giorno persone con disabilità gravi per migliorare la qualità della loro vita, e infine lo storico complesso Abbazia di Mirasole destinato ad accogliere persone in difficoltà abitativa.
ColorAid opera sempre nel segno della valorizzazione delle case e del potenziamento del benessere di chi le abita e, partendo dal presupposto che il colore possa contribuire a migliorarli, interviene dipingendo e abbellendo, oltre che con piccole ristrutturazioni, laddove servano. E dimostra così come il mondo del colore sia in grado di porsi al servizio del sociale promuovendo e realizzando un nuovo modello di business sostenibile, basato sull’impegno civico a sostegno della collettività: industrie, rivenditori, associazioni e operatori, tutti uniti per migliorare la condizione di chi è in difficoltà.

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