“Riapriamo le scuole”, sit in davanti alla scuola di via Gattamelata

25 bambini, distanziati e con mascherine, hanno seguito le lezioni di Didattica a distanza davanti alla scuola.

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Stamattina davanti alla Scuola Primaria Statale Gattamelata di Milano si è svolto il primo sit-in contro la chiusura della scuola, come segno di protesta pacifica e costruttiva. 25 bambini, distanziati e con mascherine, hanno seguito le lezioni di Didattica a distanza davanti alla scuola. Un’iniziativa dei genitori per promuovere un dibattito costruttivo su una ripartenza delle scuole tempestiva, in sicurezza e che garantisca finalmente il diritto all’istruzione per tutti. “Siamo anche noi funamboli che si dibattono tra DAD, lavoro, assistenza a genitori anziani – spiegano i genitori – . Siamo negozianti, medici, insegnanti, impiegati, vigili urbani, professionisti: siamo lavoratori, siamo elettori. Le scuole devono essere riaperte! La scuola in presenza è essenziale allo sviluppo della società e deve essere riconosciuta come un diritto di tutti i bambini”. “Chiediamo quindi un piano tempestivo, realistico ed efficace per riaprire le scuole in sicurezza prima possibile, con la collaborazione di tutti. Non da settembre, ma ora. Negli scorsi mesi, alla Gattamelata è stato fatto un lavoro di sensibilizzazione eccellente con i bambini, che hanno imparato come comportarsi: portando la mascherina per 8 ore, cambiandosela a metà giornata, mantenendo le distanze dai compagni, lavando le mani, non scambiandosi oggetti, facendo l’intervallo seduti al banco”.

“La DAD è stata uno strumento di primo soccorso che ha avuto un’evoluzione positiva rispetto allo scorso anno, e di questo ringraziamo tutti, ma non è la Scuola. La Scuola è molto di più: è il Luogo in cui si sviluppa una prima coscienza democratica; è il Luogo in cui si coltiva l’uguaglianza e dove si formano i cittadini di domani. La scuola è il luogo in cui i bambini appartenenti a contesti sociali più fragili possono trovare equità, una formazione che altrimenti non avrebbero, possibilità di affrancarsi da condizioni sociali svantaggiate. Che Paese è quello che chiude i ragazzi in casa davanti ad un PC perché non ha saputo costruire alternative?”. E ancora: “Noi genitori vogliamo essere informati dei dati effettivi sui contagi avvenuti nelle scuole, per contribuire alla costruzione di soluzioni alternative di prevenzione e protezione. Noi genitori ci impegneremo a seguire tutte le misure di sicurezza che saranno prese. Se sono stati individuati dei problemi, li possiamo affrontare insieme trovando delle alternative”.”Riapriamo le scuole usando attenzione ed intelligenza: evitiamo di voltare le spalle e impegniamoci a tradurre in azione i nostri valori”

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