Oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, una giornata di senisiblizzazione sui disturbi del comportamento alimentare. E’ stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita” (Pieve Ligure). L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia (in lista d’attesa per ricovero in una struttura dedicata) e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua scomparsa. Questa Giornata offre speranza a coloro che stanno ancora lottando e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.): Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità e tante e nuove forme ancora. In Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai famigliari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.
Anche l’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano celebra la Giornata del Fiocchetto Lillia: gli specialisti dell’ASST, in particolare l’equipe di Nutrizione Clinica, oggi indosseranno il simbolo della giornata o un indumento di colore lilla. “È molto importante – spiega la dott.ssa Michela Barichella, Direttore della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO – parlarne in questo periodo di pandemia perché, come ha rilevato il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, le misure di contenimento del Covid-19 aumentano il rischio di ricadute e peggioramento dei disturbi dell’alimentazione o nonché l’insorgenza di nuovi casi. Ecco perché abbiamo deciso di aderire all’iniziativa”.
“Il consiglio è che i famigliari e i Medici di Medicina Generale siano sempre più attenti ai comportamenti ossessivi verso l’alimentazione e alla visione alterata dell’immagine corporea, al fine di identificare i pazienti a rischio e inviarli agli specialisti”. È infatti importante affrontare il disturbo con un equipe multidisciplinare che si avvale oltre che degli esperti di nutrizione (dietologo, dietista e nutrizionista), anche di psicologi e psichiatri. Nei casi più gravi è fondamentale rivolgersi a strutture dedicate, dove il paziente può essere seguito non solo ambulatorialmente, ma anche in regime di ricovero.
Per individuare i servizi del territorio si può consultare la mappa nazionale presente sul sito
www.disturbialimentarionline.it o chiamare il Numero Verde SOS DA 800 180 969.