Mobilità, Legambiente: 6 politico a Milano, male incidenti e smog

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Milano promossa, con riserva, alla prova sulla mobilità cittadina. Il capoluogo meneghino ha preso un “6 politico” nella pagella redatta da Legambiente con il progetto Cleancities. Un voto basso dovuto ancora dal numero troppo alto di incidenti stradali, con 10.743 feriti e 34 vittime nel 2020 ma che raggiunge la sufficienza grazie alle ultime politiche di implementazione delle zone 30, delle piste ciclabili, del Tpl elettrico, dei veicoli in condivisione e per il basso tasso di motorizzazioni di nuove auto.
Con Bologna, le due città, sono le uniche ad aver raggiunto la sufficienza per Legambiente. Questa mattina, davanti a Palazzo Marino, l’associazione ambientalista ha consegnato la simbolica “pagella” all’assessore alla Mobilità e Lavori Pubblici, Marco Granelli e al presidente della Commissione Mobilità e Politiche Ambientali, Carlo Monguzzi nell’ambito della campagna nazionale CleanCities, che dall’8 marzo al 10 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile.
CleanCities è un viaggio in 14 capoluoghi italiani, da nord a sud, con l’obiettivo di promuovere una nuova mobilità urbana: più sicura, più condivisa e meno inquinante, cercando di spingere i processi politici locali verso incisive misure di mobilità sostenibile e rendendo permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza.
“La “Pagella” di CleanCities deve far riflettere su come e quanto Milano saprà sfruttare le opportunità previste nel PNRR nazionale – ha spiegato Andrea Poggio, referente nazionale Legambiente per la Mobilità Sostenibile – un’occasione che richiede una maggiore determinazione nel raggiungere obiettivi finora fuori dai radar delle amministrazioni italiane”.
Oltre agli incidenti la “media” si abbassa a causa delle emissioni inquinanti, un disarmante “zero in condotta” per Milano. Infatti, pur rimanendo al di sotto del valore limite previsto dalla normativa italiana ed europea, con la sua media annuale di 34 μg/mc di PM10, Milano è comunque ai vertici della classifica nazionale e continentale, superando i limiti di riferimento stabiliti dall’OMS (20 μg/mc).
Un “6 politico” secondo l’assessore Granelli “sicuramente utile. Segna che come città abbiamo fatto dei passi importanti sulle regole della mobilità – ha detto -, sull’implementazione della ciclabilità e delle zone 30. Certamente la situazione chiede di proseguire in maniera decisa e di fare azioni. Quindi raccogliamo questa indicazione di Legambiente per dire che continuiamo con queste politiche. Il Piano aria clima che arriverà in Consiglio comunale prossimamente sarà il passaggio determinante per poter andare in questa direzione”. Per quanto riguarda le 27 zone scolastiche Granelli ha aggiunto: “Siamo al punto che manca il segnale stradale. Anche al nuovo ministro sia noi come Milano che Anci abbiamo detto che la modifica del codice ci ha portato diverse novità che stiamo utilizzando a pieno, ma manca il segnale stradale per le strade scolastiche e per le strade ciclabili, che sono un elemento fondamentale. Questo decreto doveva essere fatto entro 60 giorni da metà settembre e non è stato ancora fatto. ANCI ha dato le proposte a ottobre. È bene che il disegnino si faccia. Io altrimenti non posso fare nessuna approvazione. Sulle strade scolastiche abbiamo questa problematica”.
Il referente regionale Mobilità di Legambiente Lombardia, Federico Del Prete ha sottolineato: “Il brutto virus dell’incidentalità ha un solo vaccino: la riduzione della velocità dei veicoli a motore, di qualsiasi categoria ecologica essi siano. Il Piano Aria Clima attualmente in via di approvazione è molto ambizioso e va nella direzione giusta, ma ha scadenze troppo lontane nel tempo per essere incisivo, oltre a non spiegare bene come raggiungerà i suoi obiettivi. Tra i più urgenti c’è Milano Città 30: non possiamo aspettare il 2030. I cittadini devono avere una reale libertà di scelta su quale modalità di trasporto utilizzare, non essere costretti a usarne soltanto poco più di una. Si può iniziare rendendo più democratico lo spazio pubblico, oggi dominato da una motorizzazione privata in discesa, ma ancora troppo dominante e pericolosa. Bisogna iniziare dalle scuole, veri presidi di cittadinanza e sostenibilità, realizzando le zone scolastiche già previste dalla legge presso tutti gli istituti milanesi”. Concetto ribadito dal consigliere Dem e presidente della commissione Mobilità a Palazzo Marino, Carlo Monguzzi: “Le piste ciclabili servono al traffico e alla sicurezza. E quelle nuove fatte così sono assolutamente regolari. Il problema è spiegarlo bene ai cittadini, quindi dobbiamo fare un grande sforzo in più di coinvolgimento”.

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