8 marzo, sciopero di Non Una di Meno

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Sciopero e iniziative del comitato “Non una di Meno” in occasione dell’8 marzo. Stamattina alle 8  D.A.D. IN PIAZZA: chiudono le scuole? Le portiamo in piazza! Studenti e insegnati condividono distanziati e in sicurezza le ore di lezione dalla piazza. Dalle 10: LABORATORIO PER BAMBIN*: laboratorio di letture e disegno a cura di Priorità alla Scuola, a partire dal libro “Mary si veste come le pare”. Uno spazio di cura condivisa e educazione alle differenze. Dalle 10 alle 13: CERCHI DI DISCUSSIONE e confronto su “Violenza e percorsi di fuoriuscita dalla violenza”; “Reddito e lavoro”, “Scuola e formazione”, “Salute”. Alle 13: FLASH MOB “un dito fuxia contro la violenza economica”. Alle 16 da piazza Cairoli: BICICLETTATA studentesca e del mondo della formazione. Dalle 18 in piazza Duomo: PRESIDIO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E DI GENERE

Durante la manifestazione si alterneranno contributi e interventi della rete “Non Una DI Meno” e delle organizzazioni che aderiscono alla giornata. Un momento dedicato alla cura e alla sanità darà il via alla manifestazione, riproducendo dalla piazza il suono delle ambulanze. Una dedica a chi ha pagato maggiormente il prezzo della pandemia, che ha aggravato qualsiasi forma di violenza, economica e di genere. “La cura è un diritto e non un privilegio”. In una giornata di sciopero globale, attiviste di Tigray, Rojava, Medio Oriente, Nord Africa, e Sud America riporteranno la voce dei movimenti delle donne oltre confine e il dramma degli stupri e delle barbarie in Libia, nel Mediterraneo, sulla Rotta balcanica. Sarà ricordata Lidia, uccisa a Pavia, Elisa, uccisa a Piacenza, Sharly, uccisa a Milano e tutte le altre vittime dei femminicidi e della violenza omolesbobitransfobica. “Vogliamo sottolineare ogni forma di violenza di genere e dei generi, rivendicando il diritto all’autodeterminazione per tutte le donne e le persone lgbtqia+”. “Rivendicheremo spazi femministi e transfemministi, denunciando gli attacchi che questi ricevono dalle istituzioni, come nel caso della Casa delle Donne messa a bando dal Comune o dei Centri Antiviolenza in balia dei ricatti e del taglio dei fondi. Rivendicheremo le lotte per il diritto alla casa, centrale nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, il diritto alla formazione, perché questa è la migliore forma di prevenzione, la centralità del mondo dello spettacolo, perché abbiamo bisogno di saperi contro la cultura della violenza, il diritto alla salute. Prenderanno parola le lavoratrici essenziali, che sono state le più esposte ai rischi del virus e le più “scartate” appena non più necessarie”. “In collaborazione con Fridays For Future, XR  e le reti ecologiste, ribadiremo che è necessario distruggere il patriarcato e non il Pianeta”.

Tutte le manifestazioni si svolgeranno nel rispetto della prevenzione sanitaria.

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