Tutta la Lombardia da oggi è in arancione rafforzato. Lo stabilisce un’ordinanza firmata ieri dal governatore Attilio Fontana e valida fino al prossimo 14 marzo, che prevede tra l’altro lo stop alla didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado (tranne gli asili nido), il divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e quello di recarsi nelle seconde case. Il passaggio in arancione rinforzato, spiega la Regione, è legato all’andamento della situazione epidemiologica che presenta condizioni di un rapido peggioramento, con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani. “I dati sono in costante aumento, con una forte presenza della variante inglese che coinvolge in particolare le scuole. È quindi necessaria una scelta decisa e rapida a protezione di ragazzi e famiglie” ha commentato il presidente della Regione, Attilio Fontana.
Una decisione poco gradita a docenti e genitori che ieri pomeriggio sono tornati a protestare sotto la sede della Regione con anche alcuni piccoli studenti delle scuole elementari con il cartello “Non lasciateci ancora a casa”. L’iniziativa è stata promossa dal comitato “A scuola” che ha organizzato il flashmob. “Purtroppo gli studenti lombardi stanno pagando l’inefficienza e la disorganizzazione del sistema sanitario lombardo – ha spiegato Mario Pau, genitore e vice presidente del comitato ‘A scuola’ – L’ordinanza della Regione chiama in causa la difesa della salute che è essenziale e non tutela un altro servizio essenziale che è la scuola. La Regione più ricca d’Italia è fanalino di coda in tutto, dalla cura del Covid al vaccino che va per le lunghe. Noi abbiamo chiesto di fare tracciamento a scuola, l’Università degli studi di Milano ha sperimentato un tampone salivare molto attendibile, pratico, veloce. Però ancora giace nei cassetti e ci stiamo attivando per sollecitarne lo sblocco e l’utilizzo”
Covid, da oggi Lombardia in arancione rafforzato
Scuole chiuse, studenti in Dad. Flashmob di genitori e docenti sotto Palazzo Lombardia