Navigli, Scavuzzo e quell’insopprimibile voglia di non dare la colpa a nessuno

Il caso Darsena evidenzia un problema della politica di oggi: non si fa una sana autocritica al proprio interno // di Fabio Massa

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Facciamo un esempio semplice semplice. Ipotizziamo che un ladruncolo rubi un’automobile, e che la carichi di droga. Ipotizziamo che tutto questo avvenga sotto gli occhi di una pattuglia della Polizia Locale o della Polizia di Stato. Che, incredibilmente, invece di fermare il ladruncolo, lo lasci andare in giro con la vettura rubata a un altro, che poi ne subisce un danno perché viene denunciato per trasporto di stupefacenti e finisce in carcere per due settimane, o addirittura viene condannato alla pena di morte per asfissia. Ce la prenderemmo col ladruncolo? Ovviamente sì, perché è un malvivente. Ma molto di più ce la prenderemmo con quella pattuglia che, malgrado abbia visto tutto, non ha fermato nessuno. Ecco, il furto dell’automobile è quella azione illegale, e la droga che fa condannare l’innocente è il Covid, che condanna a volte a due settimane di reclusione in casa, quando va bene, e a volte alla morte per asfissia, quando va male. Quindi, ovvio che i ragazzi affollati in Darsena sono degli imbecilli (a proposito, ma i genitori? Dove erano? A casa a guardare la tv?), ma il problema sono le pattuglie. Il sindaco Sala dice che erano quasi 200. E allora perché non sono intervenuti mentre il ladruncolo rubava la macchina? Perché hanno fatto affollare la Darsena al punto che poi, stipata, non era più possibile intervenire? E perché l’indomani è il sindaco che ci deve mettere la faccia e non l’assessora nonché vicesindaca Anna Scavuzzo, che ha la delega alla sicurezza? Che sta facendo? Dorme? E le opposizioni, che ne chiedono la rimozione, come al solito sbagliano obiettivo: vuole ricandidarsi da capolista e vicesindaco in pectore. Questo è il punto, ed è un punto politico che imbarazza anche il Pd. Come fa il Pd a non riconoscere l’errore e ad aprire una serie di dubbi sull’operato del proprio assessore? Perché nessuno parla? Il problema della politica di oggi è che non si fa una sana autocritica al proprio interno. La Regione dice che è colpa del governo, il Pd dice che è colpa di Salvini, Salvini dice che è colpa del Pd, e alla fine non è mai colpa di nessuno. Allora facciamo una cosa: ripartiamo dalle deleghe di ognuno, e che ognuno “processi” i propri. Un esempio? Il dalemiani lo facciano con Arcuri, i pentastellati con Crimi. Sarebbe un bel segno di onestà intellettuale e chiarezza politica.

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