Covid, a Milano chiude anche il Ligera di via Padova: “la musica è finita”

0
348

“Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno…”. Così lo storico spazio Ligera locale simbolo di via Padova annuncia la chiusura dopo un anno di tentativi per resistere alle restrizioni del Covid. Locale ‘underground’, location di concerti dal vivo e produzione culturale, il Ligera – il cui nome richiama quello della ‘mala’ milanese della metà del secolo scorso – e’ diventato negli anni un punto di riferimento in una delle strade più multietniche, via Padova. “Non siamo soliti gettare la spugna, non è proprio del nostro DNA, ma quando ci vuole, purtroppo, ci vuole – scrivono i titolari in un post su Facebook -. Riguardando indietro a questi quasi 15 anni, sappiamo di aver preso sotto gamba i conti, ma detto questo, credo che qualcosa rimarrà di quello che è stato il Ligera, lo Spazio Ligera e le Edizioni Ligera. Noi, Riccardo Bernini e Federico Riccardo Chendi di sicuro ce l’abbiamo messa tutta per aprire a Milano un luogo diverso e farlo vivere, ogni giorno e ogni notte, insieme a voi. Un luogo che forse non c’era prima, e che forse non ci sarà più”.
” A metà strada fra una Casa del Popolo, e una locale underground all’avanguardia, in mezzo alla via più multietnica, contraddittoria, e forse anche innovativa, di una città che cambia pelle ogni anno”, così raccontano il locale. “Siamo resistiti a tutto, al coprifuoco Moratti-De Corato, la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia la seconda come farsa. Abbiamo retto anche l’urto forte di chi ci voleva taglieggiare (nel 2018 il locale fu oggetto di tentativi di estorsione denunciati pubblicamente, suscitando un’ampia solidarietà in città, ndr), sembravamo invincibili ma adesso ci arrendiamo. Lo facciamo per motivi squisitamente economici, con il cuore non lo avremmo mai fatto. E lo facciamo senza astio, perché anche se siamo chiusi da molti mesi, sentiamo il vostro affetto a distanza. Eravamo la seconda casa per tanti – prosegue il post -, e forse anche la prima per qualcuno, per noi era il proseguimento del nostro salotto, delle nostre famiglie. Parlavamo e discutevamo con voi ogni sera, e ogni notte, di politica e di calcio, della zona, della città e del mondo, ci sentivamo in mezzo a tutto, a via Padova, a Milano, all’universo. Per questo forse ci siamo montati la testa, dopo centinaia, migliaia di eventi organizzati, concerti soprattutto, dj-set, presentazioni di libri e il cineforum, che non abbiamo mai interrotto, e gli spettacoli teatrali. Il nostro spazio è sempre stato aperto per le associazioni della zona, questo è stato il nostro personale, ma mai univoco, modo di vedere le cose. Senza via Padova il Ligera sicuramente non sarebbe esistito, e forse anche via Padova senza il Ligera si sveglierà più corta. Noi abbiamo sempre pensato in grande, non quando si trattava di fare i danè, ma sicuramente quando si trattava di fare di via Padova il meglio di Milano. Diffidate di tutti quelli che vi diranno il Ligera, era solo un bar, non lo era, era molto di più, e forse anche qualcosa di meno. È un addio, che speriamo non sia troppo lungo”. (MiaNews)

Articolo precedenteRubano un’auto con un “jammer”, arrestati
Articolo successivoCovid, partita la sperimentazione del vaccino italiano
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.