Rubava soldi agli anziani di cui era amministratore di sostegno, ex assessore pavese arrestato

Operazione della Guardia di Finanza. In manette anche il complice brasiliano.

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Un ex assessore ai servizi sociale del comune di Pavia, Sergio Contrini, 65 anni (dal 1990 al 1993 e dal 1996 al 2004), presidente dal 2004 al 2014 dell’Azienda Servizi alla Persona (l’ente che gestisce la Rsa “Pertusati”, l’istituto geriatrico “Santa Margherita” e il centro per disabili “Gerolamo Emiliani”) e un uomo di 41 anni brasiliano sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza, indagati a vario titolo per peculato aggravato e continuato (in concorso), rifiuto e omissione di atti di ufficio.
Dal 2011 ad oggi, l’ex assessore  è stato amministratore di sostegno di numerose persone non autosufficienti. Le indagini delle Fiamme gialle hanno dimostrato che la
gestione dei patrimoni non è stata sempre improntata a tutelare gli interessi degli anziani
affidati alle sue cure. L’uomo, infatti, ha ripetutamente, nel corso di un decennio, dirottato
patrimoni e denaro contante a favore del complice brasiliano. Magicamente, appartamenti
del valore anche di svariate centinaia di migliaia di euro, sono diventati di proprietà del brasiliano talvolta, senza che quest’ultimo avesse corrisposto il prezzo pattuito, oppure su
conti correnti riconducibili al brasiliano l’ex assessore  accreditava senza alcun titolo giustificativo, denaro proveniente dai conti correnti dei suoi assistiti. Il risultato è stato fare “evaporare” i risparmi di una vita necessari per una serena vecchiaia. Gli investigatori hanno calcolato che tra patrimoni immobiliari e liquidità siano stati ingiustamente sottratti oltre un milione di euro.
Agli arresti di oggi si è giunti dopo quasi un anno di indagini, prima attraverso l’acquisizione di una moltitudine di fascicoli riferiti a decine di persone non autosufficienti, poi con l’esecuzione di minuziose indagini finanziarie sui conti correnti degli assistiti. Nelle ultime settimane, anche attraverso indagini tecniche, è stato recuperato ciò che restava di quegli oltre 1,2 milioni di euro, che sembravano spariti nel nulla,  sottratti agli ignari e indifesi “assistiti”. La Gdf di Pavia aveva già sequestrato a carico dei due indagati tre appartamenti e tre box nonché le disponibilità liquide sui rapporti bancari intestati/riconducibili ai
due indagati, le quote sociali di quattro attività commerciali avviate dal brasiliano nel
milanese e alcuni gioielli e preziosi trovati nella disponibilità del tutore, per un valore complessivo approssimativo di circa mezzo milione di euro.
Ciononostante, nelle settimane successive ai sequestri operati dalla Guardia di Finanza,
sono emersi altri rapporti bancari.

 

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