Affittava case vacanza inesistenti, arrestato

Ha affittato 23 inesistenti case-vacanza tra il 2018 e 2019. Per questo, i carabinieri hanno arrestato un 23enne,ritenuto responsabile di numerose truffe.

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I carabinieri hanno arrestato un 23enne, accusato di numerose truffe aggravate a mezzo internet, con un illecito profitto allo stato accertato in circa 10.000 euro. Il modus operandi del giovane era costante: pubblicava sul sito internet “www.subito.it” un annuncio relativo alla locazione di case vacanza in varie località prestigiose e molto gettonate (Bormio, Alagna, Pinzolo, Madesimo, Alassio e Riccione) o alla vendita di un bene, inserendo un numero di telefono cellulare intestato ad un prestanome ed una casella di posta elettronica a lui non direttamente riconducibile e, dopo aver conquistato la fiducia della controparte anche inviando fotografie o promettendo condizioni di favore nei pagamenti, richiedeva una somma di denaro come caparra, generalmente corrispondente a circa la metà dell’importo complessivo, interrompendo successivamente ogni contatto con la vittima. Sono 23 gli episodi contestati, tra ottobre e dicembre del 2018 e tra giugno e agosto 2019, proprio nei periodi di maggiore richiesta di affitto di abitazioni nelle località di mare o montagna. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, hanno permesso di accertare che nessuna delle case era nella reale disponibilità dell’inserzionista il quale, inoltre, aveva attentamente curato di indicare recapiti che non consentissero di risalire alla sua effettiva identità, tanto che nessuna delle vittime è riuscita a fornire i reali dati identificativi del contatto. L’incrocio dei dati estrapolati da tutte le denunce pervenute ha poi consentito di rilevare diversi contatti comuni a tutte le utenze indicate e di osservare come le celle agganciate da tutti i numeri utilizzati per le truffe corrispondessero a quelle dei comuni limitrofi al domicilio dell’arrestato, talvolta in contemporanea all’utenza telefonica ufficialmente in uso al soggetto. Elemento determinante è stato poi quello relativo all’intestazione dei 5 conti correnti su cui sono confluiti i pagamenti delle ignare vittime, tutti intestati ed aperti personalmente dall’arrestato presso vari Istituti di Credito, presentando il proprio documento d’identità mai denunciato come sottratto o smarrito, ed inoltre esibito in sede di identificazione, nonché la tessera sanitaria anch’essa sempre rimasta nella sua disponibilità. Tali conti venivano poi immediatamente svuotati mediante giroconti o prelievi in contanti, proprio in coincidenza di tali operazioni l’utenza telefonica intestata al soggetto veniva localizzata in corrispondenza degli sportelli bancomat ove il prelievo veniva effettuato. A seguito di alcune delle denunce presentate nel 2019, in due occasioni, nei mesi di marzo e maggio dello stesso anno, il giovane veniva convocato dai Carabinieri per riferire in merito alle risultanze investigative, ogni volta negando qualsiasi addebito, asserendo di non essere titolare dei conti correnti e di non aver mai avuto in uso il numero di telefono e gli indirizzi e-mail forniti dalle vittime. Dato preoccupante ed indicativo della pericolosità e del senso di impunità del giovane è rappresentato innanzitutto dall’elevata quantità di annunci pubblicati e di truffe portate a termine in un breve periodo di tempo e dal non aver interrotto la propria attività delittuosa nemmeno dopo aver saputo di essere oggetto delle attenzioni degli inquirenti, rendendosi poi irreperibile presso l’ultima residenza nota e spostandosi continuamente sul territorio nazionale proprio al fine di eludere i controlli.

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