Milano attende Draghi (e spera): Occhio a chi si riposiziona. Commento

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Pronti partenza, riposizionarsi. Ora occhio bene a chi fa che cosa. Perché con l’addio di Conte sarà un fuggi fuggi. Leggete bene i giornali in questi giorni. Vi ricordate lo strapotere di Casalino, i peana per Speranza, i bravo bene bis per questo e quello? Ecco, tutto finito. Nel giro di due giorni, complice la manovra azzardata da pokerista di Matteo Renzi (elettoralmente si vedrà, ma a Palazzo è un giocatore magnifico), vedrete giornali sdraiati alzarsi improvvisamente in piedi. Per andare a sdraiarsi da un’altra parte, ovviamente, nel più breve tempo possibile. La scenetta mi provoca sempre un po’ di allegria, e dunque consiglio l’osservazione accurata. Chissà che non si recuperi un po’ di obiettività anche verso il Nord, Milano, la Lombardia. Tutti bistrattati, dipinti come untori e manco efficienti, terre inquinate dove se anche uno muore è un po’ colpa sua e di quella grandeur che – diciamocelo – aveva un po’ scassato il ca al resto d’Italia. Ma che di certo non si meritava quello che è venuto dopo: sussidi a pioggia al sud, nessuna attenzione alla locomotiva e ai primi vagoni, più simili ad asini da frustare che a esseri umani da rispettare. Ora si vedrà Draghi, che cosa farà. Di certo Milano aspetta un segnale. Se arriverà, la ferita tenderà a richiudersi. Sennò sarà più profonda, più odiosa, più difficile da rimarginare.

Fabio Massa

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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