Fondazione Gimbe e la vergogna dei dati sbagliati

Fondazione Gimbe spara sula Lombardia dicendo che più di metà dei vaccini non è stata data ai medici. Regione smentisce, Gimbe dice che erano dati del Ministero // di Fabio Massa

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

E così, pare proprio che non andremo in zona gialla. Contagi troppo alti, dicono. Con l’Rt sotto l’1. La motivazione ufficiale è che bisogna stare 15 giorni in un colore per passare al successivo. Ora, io capisco tutto, ma questo non lo sto capendo. Tralasciamo per un secondo la querelle sui dati. Ma quei dati si riferiscono alla prima settimana che la Lombardia ha passato in zona rossa. Ma erano sballati, dunque la Lombardia sarebbe dovuta essere in arancione. Dunque vale come zona arancione, perché la misura è stata anche più restrittiva? Assolutamente no. I geni hanno deciso che quella settimana in zona rossa vale come zona rossa, poi ci vogliono 15 giorni di arancione e poi si vedrà. Quindi, riepilogando. I commercianti sono stati penalizzati prima dalla zona rossa, e adesso vengono penalizzati perché si fanno una settimana in più anche di zona arancione. Bisogna essere evidentemente dei geni. Se fossi un ristoratore, darei l’assalto al ministero con i forconi. Poi però c’è pure qualcosa d’altro che mi scandalizza. Ci hanno raccontato in lungo e in largo che la Fondazione Gimbe sono dei fenomeni che raccontano la realtà, e che non fanno politica eccetera. Che cosa fa la Fondazione Gimbe? Spara forte contro la Regione dicendo che più di metà dei vaccini non sono stati fatti ai medici, ma ad altra gente. La Regione replica con i dati in mano che questo è falso. E allora Gimbe dice: ah, meglio così. Peccato che per ore sia girata la notizia che c’erano i furbetti del vaccino in giro per la Regione. Ed è questa la notizia che è passata. Fossi Regione e fossi sicuro di avere ragione con i dati giusti in mano, querelerei tutti. Ora, Gimbe dice che questi dati sono quelli forniti dal Ministero. Quindi subito il giallo: il Ministero ha dei dati, e la Regione altri. Ma se i dati del ministero sono quelli spediti dalla Regione che cosa può essere mai successo? Ma è possibile che non si riesca mai ad avere chiarezza su cose così semplici come cifre e numeri? Cose univoche, che non devono essere interpretate. E invece lo sono, e tutti fanno politica. Il primo che mi dirà che i tecnici sono meglio dei politici gli tiro uno scappellotto.

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