Roberto Brivio è morto a causa del Covid-19 all’Ospedale San Gerardo di Monza, aveva 82 anni. Dopo Gianni Magni e Nanni Svampa se ne va anche il terzo dei Gufi, resta in vita solo Lino Patruno. Il gruppo lasciò un segno importante nonostante durò solo 5 anni (dal 1964 al 1969), inventando di fatto il Cabaret musicale in Italia. Il ruolo di scrittore di testi originali, a sfondo noir, crearono per Brivio il soprannome di “Cantamacabro”. Flavio Oreglio, che lo aveva voluto come membro dell’Archivio Storico del Cabaret Italiano da lui fondato insieme a Patruno, lo ha ricordato su Fb condividendo il ricordo di Sagoma editore che sul proprio sito sottolinea che “il mondo del cabaret italiano ha perso un vero pilastro, uno di quelli che lo spettacolo del cabaret l’ha inventato, da zero”. Un ricordo con le parole di tanti comici che lo hanno conosciuto. “Le sue canzoni macabre erano divertentissime.” Lo ha voluto ricordare anche Alberto Patrucco:”Lo chiamavo Roberto, senza millantare alcuna una presunta intimità. È stata, infatti, la prima star del mio ambiente che ho conosciuto, nel ‘76. I Gufi al tempo erano l’ABC del cabaret. E da lì non ci siamo mai mollati fino a questi giorni in cui stavamo lavorando insieme a un progetto con Flavio Oreglio e David Riondino: nel nuovo progetto “gufesco” lo chiamavo il più giovane dei quattro. Per me è una perdita davvero grave”.