Vaccini, Moratti scrive ad Arcuri, nessun accenno al Pil

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Nella lettera che il neo assessore regionale al welfare Letizia Moratti ha inviato ieri al commissario Domenico Arcuri non c’è nessun accenno esplicito al Pil tra i fattori indicati, da tenere in considerazione per la distribuzione dei vaccini anti Covid ai territori. Moratti parla di “prevalenza e incidenza elevate del virus”, “elevata urbanizzazione”, “mobilità intra ed extra regionale” della Lombardia, “manifestazione del dinamismo economico” della regione, che “deve essere preservato in quanto motore trainante del Paese”. Sono questi  i “fattori” da tenere in considerazione secondo il vicepresidente della Regione  Moratti,  che chiede ad Arcuri “la revisione degli step di approvvigionamento dei vaccini anti-Covid 19, con anticipo delle dosi”.
“Facendo seguito ai colloqui telefonici – si legge nella lettera inviata ieri da Moratti ad Arcuri – con la presente si chiede la revisione degli step di approvvigionamento dei vaccini anti COVID-19, con anticipo delle dosi in considerazione dei seguenti fattori: una prevalenza ed una incidenza elevate con conseguente carico sul sistema di ricovero e cura, che nelle fasi di picco hanno collocato la Lombardia, unitamente ad altre regioni, in condizione di mitigazione sociale (zona rossa); l’elevata urbanizzazione e la mobilità intra ed extra regionale: è noto infatti che la densità abitativa ed il trasporto pubblico costituiscono fattori predisponenti il contagio (ad esempio sono oltre 800mila i passeggeri che viaggiano ogni giorno sui servizi ferroviari regionali in situazione di normalità). Al commissario straordinario per l’emergenza, la neo vicepresidente e assessore al Welfare sottolinea comunque che “l’elevata urbanizzazione e la mobilità intra ed extra regionale sono peraltro una manifestazione del dinamismo economico di Lombardia, che deve essere preservato in quanto motore trainante del Paese”. “Fermo restando la distribuzione già calendarizzata, secondo le priorità identificate di fragilità, con la consegna anticipata delle dosi destinate alla popolazione generale – propone ancora Moratti – si potrebbe avviare contestualmente l’offerta vaccinale ai lavoratori della scuola e delle attività produttive”. Nel caso in cui “condividesse questa revisione delle modalità di assegnazione – conclude -, sarà cura di Regione Lombardia sottoporre la tematica nella sede della Conferenza delle Regioni affinché anche le altre Regioni potenzialmente interessate e con le medesime caratteristiche possano farne richiesta”

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