Basta Siamo Stremati, i ristoratori milanesi in Prefettura con alimenti “scaduti”

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Basta Siamo Stremati , è il nome della manifestazione di protesta organizzata dai Ristoratori Milanesi e dei Pubblici Esercizi Milanesi che si svolgerà domani, 21 Gennaio dalle ore 9.00 alle 11:00 in Largo 11 settembre angolo Corso Monforte. Senza ulteriori aiuti e riforme strutturali la ristorazione muore questo il grido d’allarme e di dolore lanciato dagli imprenditori. Le misure economiche e di sostegno che il Governo, le Regioni e i Comuni che hanno preso fino ad oggi e che riguarda il settore dei ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali – secondo gli organizzatori-  sono insufficienti per non far fallire migliaia di imprese del settore e che al momento non stanno dando risposte per salvare attività che svolgono un ruolo sociale e promozionale del territorio. ” Noi imprenditori- si legge in una nota – siamo stremati perché nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare di ristori che onestamente sono arrivati, ma non sufficienti per pagare le spese fisse e le cartelle di pagamento dei tributi locali, di F24 e bollette della luce e del gas, se questi ristori non arriveranno in tempi rapidi molti di Noi imprenditori saranno costretti a chiudere definitivamente, anche perché a molte imprese sono già stati sospesi i servizi essenziali come luce e gas.” “Tra poche settimane riprenderanno i pagamenti delle scadenze fiscali e le rate dei mutui che sono stati sospesi nel 2020, quindi si avrà una pressione fiscale altissima, tutto questo non farà altro che indebitare ancor di più le aziende che difficilmente riusciranno a sopravvivere dopo questi 12 mesi drammatici, quindi una situazione insostenibile per molti, cosi Alfredo Zini, ristoratore in Milano da quattro generazioni che ancora una volta lancia un grido d’allarme per la categoria dei Pubblici Esercizi e dei Ristoratori.

 

Ecco le proposte dei manifestantii:

Riduzione proporzionata del pagamento della contribuzione del costo del lavoro, tasse, tributi locali ed energia riparametrato alle restrizioni imposte dal distanziamento e dalle chiusure anticipate, cosi da poter garantire occupazione e non fallire.

Rinnovare il credito di imposta per le locazioni e sollecitare i locatori alla riduzione degli affitti compensando con l’estensione alle attività commerciali della legge n. 176 del 2020 (rimborso del 50% sulla riduzione degli affitti)

Utilizzo dei fondi regionali per il sostegno economico alle micro imprese con bandi semplificati e con burocrazia semplificata.

Rifinanziare i bandi già chiusi per esaurimento dei fondi, ma che hanno escluso molte imprese dai finanziamenti.

Allineamento a 30 anni dei finanziamenti bancari garantiti dallo Stato, allungamento del periodo di preammortamento e snellimento delle pratiche per l’erogazione. Possibilità di includere mutui preesistenti nelle condizioni art. 13 comma 1 dl 23/2020 – Decreto Liquidità Imprese.

Confronto con le amministrazioni locali e con la Regione per rivedere il criterio delle aperture dei pubblici esercizi nei centri urbani (direttiva Bolkestein) e dei regolamenti in materia di occupazione suolo pubblico e tassa dei rifiuti

Istituzione di un Commissario straordinario, competente del settore Ho.re.ca, per gestire tempi e modalità di apertura, erogazione dei ristori e per avviare un processo di riforme strutturali necessarie al settore per la ripartenza e per la sopravvivenza tenendo il più possibile lontano infiltrazioni malavitose.

Lotta a tutto l’abusivismo che nel nostro settore è diventato un male incurabile (circoli privati, sagre, vendita di alcolici, ristohome ecc.)

 

 

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