“La ripartizine dei vaccini anti Covid sia fatta anche in base al contributo che le Regioni danno al Pil nazionale”. Lo chiede l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti al commissario Arcuri in una lettera. Gli altri parametri, secondo la Moratti, devono essere mobilità, densità abitativa e le zone più colpite dal virus. Moratti ne ha parlato alle riunioni con i capigruppo in Regione. “Integrazioni che mi sembrano estremamente logiche e coerenti” ha commentato il presidente Attilio Fontana. Dall’opposizione il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa ha parlato di criteri “discutibili se non discriminatori”. E Fabio Pizzul capogruppo del Pd ha attaccato: “Nonostante il rimpasto, ci pare che il copione non sia cambiato di molto. Anziché sollevare conflitti con il Governo la giunta regionale dovrebbe interrogarsi su come frenare la diffusione del virus e garantire una ripresa in sicurezza della attività limitando i ricoveri ospedalieri”.
Dall’assessorato al welfare arrivano delle precisazioni: “Il riferimento al Pil come uno dei criteri per la ripartizione delle dosi di vaccino anti-Covid suggeriti nella lettera al commissario Arcuri, i cui contenuti saranno oggetto di un confronto in conferenza Stato-Regioni, non è legato al concetto di “ricchezza”, bensì alla richiesta di una “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese”. “Il concetto – spiegano dall’assessorato – non è quello di dare più vaccini alle Regioni più ricche” ma “se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese”.