Vaccini anti Covid, Lombardia già in ritardo

A fronte di 80.595 dosi consegnate, la Lombardia ne ha somministrate 2171, pari al 2,7%.

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Nel report pubblicato dal Ministero della Salute sulla somministrazione dei vaccini anti Covid  risulta che la Lombardia ha somministrato 2171 dosi a fronte di 80.595 consegnate, ovvero il 2,7%. Il Lazio è al 20,8%. Il Veneto al 15.5%
“Dopo il drammatico flop della campagna vaccinale antinfluenzale ora la Lombardia è anche già in ritardo per le vaccinazioni anti Covid. Siamo la regione di gran lunga più colpita dalla pandemia, perché non ci siamo preparati di più e meglio degli altri? Qualche esponente leghista ha sollevato critiche nei confronti della distribuzione dei vaccini tra le diverse regioni e l’europarlamentare Ciocca ha addirittura chiesto che in Lombardia ne arrivassero di più che al centro e al sud, poi la realtà è questa, che il Lazio è al 20% delle somministrazioni e la Lombardia al 2,7. È l’ennesima brutta figura della Regione simbolo della Lega. Mi auguro che nei prossimi giorni si riesca a migliorare e a recuperare il ritardo perché questa campagna vaccinala la Lombardia non la può sbagliare” dichiara il capo delegazione Pd in commissione sanità della Regione Samuele Astuti alla luce dei dati di vaccinazioni anti Covid già effettuate nelle diverse regioni italiane che vedono la Lombardia in fondo alla lista.
“I dati che arrivano dal Ministero della Salute lasciano poco spazio alle interpretazioni. Regione Lombardia fanalino di coda nella capacità di somministrazione dei vaccini Covid.  Sono solo 2171 le dosi somministrate a ieri, pari al 2.7% di quelle disponibili.  Il confronto con altre Regioni è disarmante. Si va dal 34% del Trentino, al 20% del Lazio, al 16% del Friuli al 15% del Veneto. Se questo è dovuto al periodo feriale o a una scarsa organizzazione regionale, lo vedremo nei prossimi giorni. Evidentemente al Pirellone l’anno inizia il 19 gennaio (data del primo consiglio Regionale), sempre con molta calma. Di sicuro la geniale strategia ‘Ponzio Pilato’ elaborata dal duo Fontana&Gallera non sta funzionando. In Lombardia, infatti, la direttiva che la Regione ha inviato alle 65 strutture hub incaricate della campagna vaccinale è semplice e chiara: fate come volete” afferma  Gregorio Mammì (M5S Lombardia) “Al netto della logistica sul trasporto delle dosi, l’interruzione della catena del freddo e il tracciamento con GPS, serviva attivarsi per tempo per consentire alle strutture di operare al meglio, dando delle linee guida chiare. Invece l’unica cosa che ha fatto la Giunta lombarda è stata pubblicare le foto delle passerelle degli assessori al Vax day, temo che tutto questo possa diventare la solita ‘Gallerata’. Cosa succederà quando avremo maggior numero di dosi e la necessità di coprire le sempre maggiori richieste da parte dei cittadini? Lo scorso dicembre andavano fatte meno foto di propaganda e più fatti. Un piano di vaccinazioni straordinario richiede un impegno straordinario, non possiamo permettere che il centrodestra si preoccupi di fare propaganda, invece, di pensare all’organizzazione delle nostre strutture”.

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