Nell’anno segnato dalla crisi pandemica da Covid-19, Milano ha accolto circa 9mila nuovi cittadini milanesi: Leonardo, Sofia – questi i nomi più scelti in assoluto per maschietti e femminucce, sia tra coppie italiane sia straniere – e tutti gli altri sono nati tra il 1° gennaio e il 29 dicembre di quest’anno. Per ognuno di loro verrà piantato un albero in città nel corso della stagione agronomica (sono in realtà più di 20mila i nuovi alberi che verranno messi a dimora sul territorio milanese tra novembre e marzo 2021).
Nonostante il fermo assoluto delle cerimonie stabilito dal Governo tra l’8 marzo e il 7 maggio e la ripresa delle celebrazioni in forma contingentata (solo gli sposi, due testimoni e l’officiante), sono 1.650 le coppie che si sono unite tra matrimoni civili (1.257), religiosi (281) e unioni civili (112). Di queste, più del 70% è rappresentato da coppie italiane, il 20% ‘miste’, la restante parte straniere.
Ad oggi le cerimonie civili si svolgono nella Sala Formazione di via Larga ancora in forma ridotta e sempre con l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale.
Alla fine dell’anno i residenti milanesi sono 1.392.802. Il dato risente della flessione delle nascite e dell’aumento dei decessi (sono 16.692 in tutto il 2020) dovuto anche all’emergenza sanitaria da Covid-19. Ma non solo. Nel corso dei mesi di lavoro in smartworking, con la naturale diminuzione di alcuni servizi, gli uffici dell’Anagrafe hanno potuto realizzare una puntuale verifica sulle cancellazioni anagrafiche per irreperibilità, attestandone circa 6mila. Si tratta di pratiche complesse, che spesso richiedono diversi mesi prima di essere portate a compimento; dal 2018, anno in cui è entrato in vigore il Censimento permanente della popolazione, vengono eseguite con maggiore regolarità.
“Sebbene questa Amministrazione fosse già sulla strada dell’innovazione – commenta l’assessora alla Trasformazione digitale e Servizi civici Roberta Cocco -, le conseguenze della crisi pandemica hanno portato a un’improvvisa accelerazione dei servizi digitali, che abbiamo potenziato e implementato grazie al lavoro fatto a partire dal 2016. Il 2020 è stato l’anno in cui abbiamo lanciato l’app del Fascicolo del cittadino, che in soli 6 mesi è passata da 7mila a 70mila download; l’anno in cui i certificati richiesti online hanno sfiorato il 90% del totale, così come le pratiche di iscrizione ai principali servizi del Comune, ai concorsi, la richiesta dei buoni spesa, solo per citare alcuni esempi. Inoltre lo smartworking ha permesso ai dipendenti dell’area Servizi al cittadino, solitamente impegnati allo sportello, di lavorare circa 24mila pratiche da remoto, riuscendo ad azzerare le richieste in sospeso. Anche nei drammatici momenti della pandemia, il Comune è rimasto vicino ai cittadini e lo ha fatto grazie al lavoro delle donne e degli uomini impiegati nei nostri uffici”.