Rapporto di Legambiente sulle “ciclabili”: Bene Milano, adesso serve il salto di qualità finale

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Benessere e resilienza, trasporti sostenibili e riapertura delle scuole i temi centrali del 2021 in fatto di mobilità a Milano. Il rapporto sulle nuove piste ciclabili in Italia di Legambiente è lusinghiero nei confronti del capoluogo lombardo: Milano è la città italiana più impegnata sul fronte della ciclabilità, oltre ad aver positivamente raccolto le innovazioni contenute nei DL Rilancio e Semplificazioni il merito al disegno dello spazio pubblico. In seguito all’ondata di contagio da Covid-19 la ciclabilità è stata promossa nelle città di tutto il mondo come modalità di alleggerimento del trasporto collettivo e come strumento chiave su cui costruire una nuova mobilità delle città. Non solo logistica o benessere: diffondere la ciclabilità è un modo molto semplice per risolvere i problemi molto complessi della ripresa, in modo economico e veloce.

Piuttosto che utilizzare lo strumento della “rete ciclabile di emergenza”, come visto nelle altre grandi città europee, Milano ha scelto di realizzare in velocità gli itinerari previsti dal PUMS. Sono stati realizzati i trentacinque chilometri ciclabili annunciati durante il primo confinamento, aumentate le percorrenze con limite di 30 Km./h, diffusi gli interventi di urbanistica tattica, avviate le “zone scolastiche” senz’auto previste nel DL Semplificazioni. È sufficiente? «Iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel», ha dichiarato Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici di Milano. «Se da un lato la pandemia ha ridotto drasticamente la domanda di mobilità, dall’altro ha offerto l’occasione per restituire ai cittadini piena libertà di scelta su quale veicolo utilizzare. A Milano restano notevoli problemi di sicurezza, la quantità e la velocità dei veicoli a motore sono ancora troppo alte, la sosta indiscriminata su suolo pubblico è di fatto incentivata, ma andare in bicicletta sta diventando più facile. Crediamo che i dati del prossimo anno confermeranno la tendenza attuale, rilevata da maggio scorso sugli itinerari realizzati: la ciclabilità sembra aumentare, anche se è presto per dire con certezza quanto e come.»

L’approccio più efficace per promuovere la mobilità sostenibile è quello di sistema, non solo orientato allo sviluppo della ciclabilità. Continua il presidente di Legambici: «Il trasporto collettivo deve rinforzare il suo legame con la ciclabilità. Anche per garantire il distanziamento fisico, possono essere introdotte nuove opportunità di multimodalità con la bici per tutte le categorie di mezzi pubblici, e bisognerebbe accelerare la posa delle rastrelliere davanti ai negozi e agli uffici pubblici. Da sole le ciclabili servono a poco. Se si aggiunge ciclabilità si deve avere l’autorità e la forza per togliere spazio alla motorizzazione privata indiscriminata, che non aiuta il benessere dei cittadini e la ripresa delle attività economiche della città. Il rischio di aggiungere senza togliere è creare conflitto e problemi di sicurezza.» In fatto di mobilità il Comune di Milano è di fronte alla sua sfida più grande: la riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio. «Il piano messo a punto da Prefettura, Comune e Politecnico non ha messo al centro la ciclabilità» aggiunge Del Prete. «Il piano ha il sapore dell’ingegneria gestionale, piuttosto che della scelta politica consapevole: per raggiungere gli obiettivi di distanziamento fisico necessari al contenimento della pandemia la ciclabilità è la soluzione più adatta ai cittadini in età scolare.» «Gli attuali investimenti in ciclabilità devono essere valorizzati, ma nel progetto Unlock sviluppato dal Politecnico di Milano con il Comune non c’è apparentemente traccia di incentivi all’uso della bicicletta sui percorsi casa-scuola. Non bastano le “zone scolastiche”: il primo provvedimento da adottare sarebbe rendere il BikeMI gratuito per tutti gli studenti della secondaria, fino alla fine dell’anno scolastico. Dopo la tanto sognata attivazione dell’opzione bici su Google Maps e i chilometri ciclabili realizzati a Milano i primi da mettere in sella sono alunni e studenti,” conclude Federico Del Prete.

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