Siamo incoerenti e ipocriti. Lo sciopero del pubblico impiego, ad esempio…

Incoerenti e ipocriti. La pandemia ha portato fuori tutto. Tra i tanti esempi, il lunare sciopero del pubblico impiego (a cavallo tra un ponte e il weekend...) // di Fabio Massa

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Incoerenti e ipocriti. La pandemia ha portato fuori tutto, un fantastico mezzo di contrasto, un reagente, una cartina di tornasole. Tutto quello che siamo. Urliamo che siamo stati i primi al mondo a prendere il Covid, ma che poi è colpa della Germania che ce l’ha portato, poi ci vantiamo che saremo i primi ad avere i vaccini, e invece in Inghilterra, Stati Uniti e Russia hanno già cominciato. Poi diciamo quando cavolo arriva il vaccino, ma quando arriva diciamo che noi no, noi non ci vacciniamo perché abbiamo paura. I 5 Stelle dicono che no, il Mes non lo votano, ma quando rischiano di andare a casa con il governo, allora il Mes lo votano. La Gruber attacca la Boschi perché si bacia senza mascherina con il fidanzato (io boh). E in tutto questo c’è il meglio del meglio alla fine: lo sciopero del pubblico impiego. Perché? Perché i contratti non sono stati rinnovati. Il resto d’Italia è a piedi, e qui stanno a pensare ai contratti non rinnovati gli unici sicuramente garantiti, con stipendi che in media sono oltre i 30mila euro lordi annui, e lo fanno ovviamente unendo il giorno di sciopero ai due giorni di ponte (almeno a Milano) che si uniscono agli altri 2 giorni di week end. Siamo un Paese irriformabile di teste di cavolo, ipocriti incalliti. Ci meritiamo tutto quello che abbiamo, e forse anche di peggio.

di Fabio Massa

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