Pandemie, allevamenti e crisi climatica: sit in in Duomo per la svolta verde

Gli attivisti di Milano Animal e Climate Save hanno tenuto un sit in in Piazza Duomo con cartelli e tute anticontaminazione per evidenziare “le correlazioni che ci sono tra il diffondersi delle pandemie, l'industria zootecnica, gli allevamenti di pellicce, la crisi ecologica e climatica”.

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Gli attivisti di Milano Animal e Climate Save hanno tenuto, sabato, un sit in in Piazza Duomo con cartelli e tute anticontaminazione per evidenziare “le correlazioni che ci sono tra il diffondersi delle pandemie, l’industria zootecnica, gli allevamenti di pellicce, la crisi ecologica e climatica”. “Di quante altre pandemie – dicono gli attivisti – abbiamo bisogno fino alla transizione verso un sistema alimentare a base vegetale? “Killing animals is killing us”: uccidere gli animali ci sta uccidendo”. “Benché l’origine della pandemia del Covid-19 sia tuttora incerta – spiegano in in comunicato – gli studiosi sono concordi nell’individuare il contatto con specie animali selvatiche come grave fattore di rischio per la diffusione di zoonosi, ovvero malattie trasmesse dagli altri animali. Mentre siamo tutti preoccupati per il Coronavirus, quasi nessuno mette in evidenza il fatto che il nostro attuale sistema alimentare non sia sostenibile. Malattie come Covid-19, SARS e influenza suina derivano tutte dalla pratica di allevare animali, costringendoli a condizioni di vita completamente innaturali e poi uccidendoli per il consumo umano”.

Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, “circa il 75 per cento delle nuove malattie che hanno colpito l’uomo negli ultimi dieci anni è stato trasmesso da animali o da prodotti di origine animale”. “17 milioni di visoni – conclude la nota – sono stati condannati all’abbattimento e gettati in gigantesche fosse comuni in Danimarca nel disperato tentativo di eradicare il ceppo mutato del coronavirus. Centinaia di visoni sono stati abbattuti negli scorsi mesi anche in Olanda e Italia a seguito di focolai Covid. In Italia sono 8 Comuni in cui, ancora oggi, sono attivi gli ultimi allevamenti di visoni ed è importante essere consapevoli delle problematiche etiche e sanitarie che comportano queste strutture”.

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